Curiosità Tramatzesi…
Forse non tutti sanno o meglio forse non tutti ricordano che nel lontano 1983, e più precisamente Martedì 28 Giugno, venne inaugurata solennemente da Mons. Gibertini la Chiesa Monumentale di San Paolo dell’antica Serzela…:
Gonnostramatza in festa
La Banda Musicale “Giuseppe Verdi” di Terralba… suona il primo pezzo di repertorio nella vasta piazza antistante la Chiesa e il Municipio che brulica di gente convenuta a Gonnostramatza anche dai vicini paesi per partecipare alla solenne cerimonia inaugurale.
Ad essere benedetta e riaperta al culto sarà la vetusta Chiesa di San Paolo, già Parrocchiale del distrutto villaggio di Serzela, che cessò di esistere nell’Anno del Signore 1775, essendo Vescovo di Ales Mons. Pilo. Il rettore di Gonnostramatza Antonio Uccheddu eseguì l’ordine, consumando l’Eucarestia e consegnando gli oggetti e paramenti sacri al rettore di Sardara Leonardo Valentino…
Essendo rimasto in seguito il borgo disabitato, un po’ per le intemperie, ma soprattutto per l’accanimento dei “Cacciatori di tesori nascosti”negli ultimi anni la Chiesa di San Paolo avrebbe molto ben figurato tra le macerie dei bombardamenti o delle zone terremotate. Man mano però che i vandali e tombaroli, per un secolo e mezzo, devastavano ed asportavano le pietre riccamente scolpite e qualcuno di costoro, colto sul fatto, se la vedeva con la giustizia, cresceva nell’animo dei cittadini di Gonnostramatza il desiderio di rimettere a nuovo la Chiesa…E ciò anche per non essere da meno degli antenati che curarono un’altra volta la ricostruzione nel 1680 e un restauro quasi totale nel 1716. L’ardua impresa però non si sarebbe ancora potuta realizzare se non l’avesse presa a cuore l’Amministrazione Provinciale di Oristano. Il restauro è stato voluto e finanziato dalla Provincia. La somma: circa 200.000.000. Nel giro di alcuni mesi i lavori, progettati e diretti dall’Architetto Loddo Antonio di Oristano sono stati eseguiti a regola d’arte dalla benemerita impresa “Pilloni Guido” di Collinas.
Cronaca dell’avvenimento
Alle ore 18,30 Don Pierangelo Zedda ferma la Fiat Uno con P.Paolo Gibertini, che giunge a Gonnostramatza per la prima volta, nella piazza dove attendono le autorità.
Tra le note di una marcia trionfale…il sindaco Sebis Michele accompagna il Vescovo nel palazzo comunale e dopo un breve saluto…saluta la giunta e i consiglieri in una con gli impiegati: ricordiamo in particolare il vice Sindaco Atzei Benito e gli Assessori Urraci Carlo, Locci Rinaldo e Olivo Enrico.
Qui vengono presentati al Vescovo il Comandante la locale stazione dei carabinieri m.llo Sedda Orazio, il medico dott. Gianfranco Musa e il sig. Abis Remigio pres. della Sezione Combattenti e Reduci. Breve visita ai locali dell’Oratorio. Gabrielle Pilloni, al banco bar, è impeccabile con la tenuta bianco-nero e farfalla pronto a servire le sue bibite fresche. Molto funzionali le sale riunioni, quelle da gioco, quelle riservate alle audiovisioni e la direzione con un modernissimo impianto di amplificazione irradiato in tutti i locali. Il Vescovo si è complimentato con i membri del direttivo Albino Musa, Guido Casti,Tuveri Giuseppe, Abis Michele e altri.
<<Benvenuto in quest’angolo di Marmilla>> così ha esordito Don Piergiorgio nel suo breve saluto <>.
<<Accolga il saluto di questo popolo talvolta vivace, ma rispettoso. Ci aiuti a restaurare le nostre anime e sappia sintonizzarci sulla sua frequenza che è la frequenza di Dio>>… Nel coretto il Vescovo ammira il famoso quadro di Lorenzo Cavaro del 1501, tornato a Gonnostramatza l’1 febbraio del 1977 e restaurato nel 1982 da Antonella Tempesta e Duilio Tanchis ad Oristano.
Il pellegrinaggio
Il chilometro e mezzo che separa il paese dall’antico borgo di Serzela viene affrontato a piedi anche dal Vescovo. Tra preghiere e canti (il rosario sardo) la nuova statua lignea di San Paolo viene portata a spalla. Insieme viene pure portata una gigantografia della statua antica che era in massima venerazione fino al 1946 quando era Parroco Canonico Vacca.
Noi ci siamo attardati nello stazzo del comitato alle prese con un bitter e con i simpaticissimi Vittorio Pianu e Paolo Manconi. Per questo abbiamo preferito la vettura portandoci sulla spianata antistante la nuova chiesa, dalla quale abbiamo spinto lo sguardo nell’ampia vallata solcata dal Rio Mogoro e nella stradetta polverosa in cui avanza, quasi colonna di crociati in marcia la variopinta e osannante processione.
Ed eccoci all’interno di San Paolo appena in tempo per evitare un acquazzone. Qui il Vescovo ha detto:<<Mi complimento con chi ha avuto l’idea di restaurare la chiesa che è la casa di Dio e della famiglia di Dio dove abbiamo la certezza che Dio è presente e attento alle nostre suppliche e ai nostri gemiti. Gesù non è venuto a salvare i monumenti ma le nostre anime>>. Un grande applauso si è elevato quando il Vescovo ha asperso con l’acqua santa i muri e il popolo e si è levata alta e sicura la voce della piccola Monica Orrù in un canto ascoltato con vivo interesse…
Poesia in limba “Serzela”
Un istolu de angelo falende
Inonat celestiale melodia
Como chi Paulu a Serzela est torrende
In s’ora plus solenne e pius nodia.
Aves e Gloria cun boghes arcanas
In s’adde immensa faghen resonare
Pizzinos, bezzigheddos et baianas
Populi è Sazerdotes tot’umpare.
Oe torramus a s’antiga istoria
Chi semper devet vivere in sa rima
Po tenner medas siculo de gloria.
O Monica, non cesses de alabare!
Tuel’has cantada sa cantone prima
In Santu Pabi po l’inaugurare.
Alverio Curreli
…(liberamente tratto dall’articolo di Alviero Curreli apparso nel luglio 1983 sulla rivista “Testimoniare”)
Le Foto sono state gentilmente concesse da Michele Sebis (Autore: Gervasio Murru)