La festa di Sant'Antonio Abate ha riscaldato, anche quest'anno, l'inverno freddo di gennaio. “Su fogadoni”, testimone immancabile, ha fatto compagnia a chi ha trascorso le sere di venerdì 16 e sabato 17 nei pressi della chiesetta del santo. L'atmosfera è sempre uguale, e proprio per questo resta unica. Il venerdì sera il rosario cantato in chiesa, poi la benedizione e la distribuzione del pane. A cena un gustoso piatto caldo di legumi offerto dal comitato, il vino, la musica dal palco, le chiacchiere tra compaesani, tra chi vive qui e chi ritorna da lontano. Poi la processione per le vie del paese la mattina del 17, il santo portato in spalla, il rosario cantato e la presenza melodica delle “launeddas”, la messa. I giochi per i bambini al pomeriggio, la pentolaccia, il tiro alla fune, ed ancora, la sera, polenta, pane, porchetta e vino per tutti. La magia delle abitudini, l'eredità di un borgo che è erede delle tradizioni dei suoi padri e dei sui nonni; questo è il senso profondo della festa, l'anima, il motivo per cui da secoli Gonnostramatza festeggia il 17 gennaio. É il sentirsi insieme a venerare il santo e a festeggiarlo nella festa civile. É tutto un ritrovarsi di quei figli della stessa comunità, dello stesso luogo geografico, delle stesse case e delle stesse campagne, di chi si incontra e magari si saluta di corsa durante la settimana, di chi durante la settimana non c'è o va di fretta. La festa di sant'Antonio Abate unisce, rallegra, passa veloce e ci da appuntamento all'anno successivo, perché come sempre l'inverno di gennaio sia meno freddo.
di Alessio Mandis ( grazie da parte dello staff ).
Questo l'intero contributo video della Festa di Sant' Antonio Abate 2009 targato "ilbottigliaro" .
Un doveroso ringraziamento ad Antonio Scano autore dei video.