Custu est unu mesi cun dus nomisi cuncunu ddu tzerriada Santuaì - Gavinu o Santuaìngiu unu Santu Martirizzau in Sardegna e po' cussu venerau in d'ognia logu attrusu ddu tzerrianta mes' e ladamini poitta ca in gustu periudu si pottada su ladammi da is muntroajus a su sattu a is primus de su mesi in bidda c'esti ancora cuncunu chi deppidi ancora binnennai funti cussus chi pentzanta chi siada mellus dopu santu Michebi. Esti in gustu mesi chi incumentzada a bessì su codroìu seus in s'Attonju e is mattas si incummentzanta a spollài is follas a pagu a pagu 'nd'arruinti a terra cumpridi mebapidongia e s'Aranada su Landiri e su cachi s'Obia e pronta da scudi sa mattixedda de s'OiOi est tottu frorida e su frummi est ancora siccàu in gustu periudu su sattu est tottu ARAU oi si faidi a trattori ma unu tempus su massaiu aradori ddu fadiada cun is bois ci bessiada a s'orbescida cun su carru su jù s'Arbada s'arau e su trigu cun sa faà po prei Est unu mesu ancora pagu fridu proi pagu e fai bella disi de SOBI d'ognia tanti unu pogheddu de nebida.
Ottobre
Questo e' un mese con due nomi qualcuno lo chiama SanGavino il nome di un Santo martirizzato in sardegna e per questo venerato in tanti Paesi altri lo chiamano mese del letame perche' in questo mese si porta il letame nelle campagna per la concimazione
Ai primi del mese in paese c'e' ancora qualcuno che deve vendemmiare sono coloro che ritengono sia meglio farlo dopo la festa di san Michele
E' in questo periodo che incominciano a spuntare i funghi siamo in Autunno e le piante incominciano a spogliarsi le foglie pian piano cadono a terra
Matura la melacotogna la melagrana le ghiande e il cachi le olive sono pronte da raccogliere la piantina del corbezzolo e' in fiore e il fiume e' ancora secco
In questo periodo i campi sono quasi tutti lavorati oggi si fa' con i trattori ma tanto tempo fa' il contadino lo faceva con i buoi usciva la mattina presto all'alba con il carro il giogo dei buoi il vomero e l'aratro il grano e le fave per la semina.
E' un mese ancora abbastanza caldo piove poco regalandoci belle giornate di sole ogni tanto spunta un po' di nebbia.
Molto tempo fa' l'anno iniziava da questo mese. Ormai la mietitura e' finita e il raccolto nei solai e percio' l'anno agricolo incominciava daccapo. Si rinnovavano i contratti con i servi-pastori e i Soci e dopo un breve periodo di riposo per tutti compresa la TERRA, si riprendeva il duro lavoro dei CAMPI. Era un mese nel quale si Festeggiava per il buon Raccolto e per ringraziare tramite i Santi il buon DIO per la Buona Annata passata e per un buon auspicio sulla prossima. Piu' il raccolto era BUONO e piu' grande doveva farsi la Festa. Ancora oggi Settembre e' un mese ricco di SAGRE, anche noi a Gonnostramatza abbiamo una Grande Festa, quella del nostro PATRONO SAN MICHELE ARCANGELO seguita da quella dedicata a SANTA TERESINA. Questo e' il mese nel quale arrivano a maturazione molti frutti, l'uva i fichi il ficodindia e tutti i SEMI di quei Fiori che ormai appassiscono. A settembre del 2009 e' arrivato a maturazione anche il Matrimonio di 2 Amici,maturano le Voci dei PICCOLI Cantanti e sempre in questo mese si rincomincia con la scuola. RI"CORRE" inoltre in quest'anno il 15° anniversario di attivita' della Soc. Sportiva di Atletica " RIU MANNU CORRE "
Terminata la raccolta dei cereali e in attesa della maturazione delle uve, anche per il contadino arriva il momento del riposo da tutte le fatiche dei mesi precedenti trascorsi nei campi. Le campagne del paese mostrano i foraggi lasciati sotto il sole cocente di queste calde giornate d'estate. Agosto e' anche il mese in cui solitamente gli Emigrati fanno ritorno al proprio paese, e come oramai da tradizione, si festeggia il rientro, anche se per pochi giorni, di tutti i "figli di Gonnostramatza".
Per l'occasione, ci si ritrova tutti assieme per Festeggiare prima in chiesa per la Santa Messa e poi in Piazza per " SU BALLU 'E CRESIA " seguito da un piccolo rinfresco.Quest'anno in particolare l'Amministrazione Comunale ha organizzato una giornata di Aggregazione Anziani ed Emigrati nella quale ci si è potuto incontrare, festeggiare e ballare tutti assieme grazie anche al fisarmonicista tramatzese emigrato da tempo e alla interessante commedia in Sardo curata dalla Compagnia Teatrale di Barumini. Si e' inoltre pensato di far coincidere in questa occasione l'assegnazione della Cittadinanza Onoraria a Massimiliano Medda...
Che altro?? Bé.. non vi resta che vedere il video....
Il Video Istantanee di Agosto_Austu (ilbottigliaro)
ISTANTANEE TRAMATZESIARJOBAS - LUGLIO Su Mes'e Argiolas
Dopo la lunga ed elaborata "semina" di ottobre e novembre arriva finalmente LUGLIO, il mese della mietitura . Il campo di grano è un manto uniforme, non c'è un papavero o un fiordaliso a rompere la tessitura delle spighe. Il cuore del contadino tramatzeseè gonfio di gioia, ma un'ansia oscura mina la sua contentezza, scruta il cielo per paura di veder apparire minacciose nuvole, teme che il suo raccolto vada in malora a causa di un improvvisa grandinata estiva.
Le spighe sono oramai mature e dorate al punto giusto. Un vecchio metodo per controllare la maturazione consisteva nello schiacciare i semi con i denti, quando erano duri si poteva procedere al raccolto. Altri tempi quando questi lavori si svolgevano senza l'aiuto di macchinari. Alcune anziane di Gonnostramatza ci raccontano di quanto fosse faticosa e dura la mietitura, ma anche di quanto non se ne potesse fare a meno. Si iniziava a mietere verso i primi giorni di luglio e si terminava verso la fine del mese, a secondo della grandezza del terreno.
I mietitori erano infaticabili lavoratori, le donne che li seguivano non sempre riuscivano a competere specialmente quando il sole altissimo bruciava e il sudore grondava dalla fronte, bagnava le camicie e non c'era neppure il tempo per andare a bere. Quando le forze non erano ancora esaurite, qualcuno spensieratamente osava cantare per ingannare il tempo. A volte inventava le rime per le varie circostanze o richiamava i luoghi dove si trovavano.
Si mieteva faticosamente con la falce, poi si trasportava il tutto nelle aie dove si sminuzzava e pestava il raccolto con una grossa pietra trascinata dai buoi per poi raccogliere il tutto in un grande cumulo. Successivamente iniziava la spagliatura pentuai e ovviamente per questa fase si doveva aspettare il vento giusto. Il grano separato dalla paglia si trasportava a casa dove veniva ulteriormente ripulito da pietruzze e residui vari, "sa cerridura". Con l'arrivo a Gonnostramatza delle prime trebbie tutto ciò venne ben presto accantonato. I contadini continuarono a mietere con le falci, le donne continuarono a spigolare, ma il tutto veniva ormai dato in pasto alle macchine che restituivano il grano bello ripulito: dividendo quello già spagliato da una parte e la paglia triturata dall'altra.
Questo fino alla metà degli anni 70, perché proprio in quegli anni anche in paese incominciarono ad arrivare le prime mietitrebbie e da quel momento in poi le falci, le pale, i forconi e i rastrelli verranno appesi ai muri e diventeranno solo un ricordo di altri tempi, così come i poveri buoi verranno macellati per le carni e molto presto spariranno del tutto dal paese. Oggi con le mietitrebbie tutto diventa più facile e meno faticoso, ma la festa del raccolto ha perso tutto il suo magico fascino vissuto con grandi sacrifici dai nostri genitori. Qualcuno di questi anziani conserva ancora quel ricordo e qualche logoro attrezzo oramai obsoleto e mentre declama un vecchio detto tramatzese posso leggere nei suoi occhi un poco di nostalgia: "SU SOBI DE ARJOBAS E SU BENTU DE AUSTU EST MELLUS DE TOTTU CUSTU".
Le anziane contadine tramatzesi invece continuano a scavare nella memoria ricordando con lucidità: di quando si andava la mattina prestissimo a spigolare, di quando si macinava il grano con la tipica macina sarda e l'asinello, di quando si preparavano la farina, la crusca e la semola, fino ad arrivare alla dura preparazione del pane. Questa grande fatica veniva addolcita e resa piacevole dalla grande soddisfazione di avere un buon pane fatto con le proprie mani. Grazie a queste sapienti mani che hanno saputo apprendere e trasmettere quest'arte ancor oggi noi e i bambini delle scuole possiamo assistere alle fasi di questa importante lavorazione, capendo con quanto amore, con quanta fatica e con quanti sacrifici le nostre nonne e le nostre mamme affrontavano la vita di tutti i giorni.
Cari lettori, alcuni non si saranno di certo accorti, altri, soprattutto i Tramatzesi lontani assidui fruitori delle ISTANTANEE, avranno sicuramente sentito la mancanza. La promessa di farvi vivere "quasi" in diretta gli umori, gli eventi e le sensazioni dovute al cambiamento climatico, attraverso i miei filmati e il mio 3° occhio, ahime' è stata condizionata da eventi esterni e non di poco rilievo. Ma sono tornato.. e anche se non recuperero' tutto in un sol colpo.. eccomi quà' !!! Il nostro viaggio ci porterà indietro col tempo, più precisamente al mese di Giugno o Lampadas. In paese come nel resto del mondo, questo è il periodo di "raccolta", per la scuola così come per l'Agricoltura. I ragazzi a fine anno scolastico sapranno se il loro lavoro ha dato buoni frutti ed il contadino dal canto suo tra non molto mietera' il Grano . Ma e' anche tempo di preservare le vigne dalle malattie, c'e' ancora qualche pecora da tosare e lana da raccogliere. Intanto arriva la pioggia ........... e con questo Vi Auguro una Buona Visione!!
Cari amici del blog, il nostro immancabile appuntamento con le Istantanee Tramatzesi dedicate al mese di Maggio... Un saluto e.... buona visione!
MAJU
E seus'arribaus a Maju oi est su primu sa di' de Santu Giuseppi in bidda c'ets una grandu FESTA.
Ma deu seu in domu e non potzu bessi' serru is ogus una scapada e arregodu una Festa de tanti annus faidi.
In basi a is as Stagionis Maju iad 'a essi giai a fini de su Beranu e naranta segundi su tempus chi fadiada ca fudi BANAU PRENU TOTTU COBERI MAJU CANDU BENIDI IN BENI eccu su diciu de Maju!! chi fadiada bentu 'estu chi non proiada po' strumpai is loris poitta in su mesi 'e Maju in gussu tempus is trigus non fiant bascittedus cumment'a immo' fiant diversas calidadis... chi proiada in su mesi de Maju fadiada a i'stoia
Tottu coberi Maju candu benidi in beni e prestus ci pozzu besi' c'est unu mari de Babaòi de bì su foraggiu de assoddì e is ous de fruccì...
Abribi non s'e' fattu mancai s'acqua ma su SOBi buddiu de Maju est accabendi de asciugai tottu is trigus funti sempri prus attus e sempri prus grogus e c'est su SENZU in frori sa BARBOIA,sa NARBEDDA s'ARANADA e sa FIGUTZINDIA
Su sobi de Maju e' propriu callentendi e is antzianus bessint 'a pigai sa friscura e m'arragonta is nomis de is BACCAS che tenianta po' traballai sa terra tanti tempus faidi
“ PIBIRI POTTAS – NO TIND'ACCATTAS “ “ LASSADDUS NAI – NO PONGIAS MENTI “ “ PAGU SAGURU - NO MI FIDU “
Is binjas funti po' frori' e is ous de sa TRUTTIRI si funtis abettus e sa faixedda est pronta a pappai
Funti passadas dexi disi e is TRUTIREDDAS funti prontas 'a si bobai nottesta non mi cabada sonnu e abarru innoi a castiai unu bellu GIGLIU ispuntendi!!
Is NUIS currint pasci' chi s'ant 'a frimmai Maju est accanta de spacciai e PROI PROI s'ind 'a andai.
MAGGIO
E siamo arrivati a Maggio oggi e' il primo il giorno di SAN GIUSEPPE in Paese c'e' una grande Festa.
Ma io sono in casa e non posso uscire chiudo un'attimo gli occhi+ e ricordo una festa di tanti anni fa'.
In base alle stagioni maggio è quasi alla fine della Primavera e dicono a seconda del tempo che faceva che fosse PRIMAVERA piena TUTTO COPRE MAGGIO QUANDO VIENE IN BENE Ecco il detto di maggio se faceva vento maestrale se non pioveva e coricava il raccolto perche' nel mese di maggio in quei tempi il grano non era basso come ora la qualita' era diversa e piu' alta e bastava un po' di vento per distruggere tutto.
Percio'......
TUTTO COPRE MAGGIO QUANDO VIENE IN BENE e presto posso uscire da casa c'e' un mare di PAPAVERI da vedere i foraggi da raccogliere e le uova da covare
Aprile non s'e' fatto mancare l'acqua ma il SOLE caldo di maggio sta' seccando ogni cosa il grano e' sempre piu' alto e sempre piu' dorato e c'e' l'ASSENZIO in fiore la NARBOIA e la MALVA il MELOGRANO e il FICODINDIA
Il sole di Maggio sta' proprio riscaldando e gli ANZIANI si siedono in piazza a prendere un po' di fresco e mi ricordano i nomi del giogo di Buoi che usavano in altri tempi per lavorare la TERRA.
“ TI DAI DELLE ARIE – MA NON T'ACCORGI “ LASCIALO DIRE – NON DARGLI RETTA “ “ SEI POCO SICURO - NON MI FIDO “
Le vigne stanno per fiorire e le UOVA della TORTORELLA si sono schiuse e le FAVETTE sono pronte per essere mangiate Sono passati 10 giorni e le tortorelle sono pronte per spiccare il volo questa notte non riesco a dormire e me ne sto' ad ammirare un bel GIGLIO che sboccia
Le NUBI corrono chissa' se si fermeranno Maggio sta' per terminare i suoi giorni e con la PIOGGIA SE NE ANDRA'.
A Voi tutti, la prima parte delle Istantanee Tramatzesi del mese di Aprile, ricco di eventi e manifestazioni da raccontare... Un saluto firmato "ilbottigliaro"
Abribi
Su sobi s’e’ torrau a cuai E is anzianus m’arregodanta su dicciu “ Su SOBI de Abribi fai nieddu chè tidibi “
Ma castia e itta mesi brullanu Abribi est’arribau e sa bidda nosta ha cuau Sa nebida chi ha cabau no lassada bi’ nudda. Castiu spantau sa bidda mia de attesu Non c’esti!! Non c’esti!! Eppuru propriu ariseu seu passau a bi’ Una bella matta in froi de CEREXIA Custu e’ su signalli ca su Beranu E’ propriu arribbau Mancai si fazzada befasa de nosu Gioghendi a Mammacua
Fintzasa sa Matta de Judasa Ad’incumentzau a poni is froris Po’ sa dì de PASCA adessi tott’arrubia Cumment’a su sangui de GESU CRISTU.
Ma in bidda e’ benida s’ora de ciccai sa PRAMA groga Sa prus bella su coru de sa matta chi est’istada preservada po’ un’annu interu. Manus espertas e siguras D’ant’a intrecciai in tanti frommas e in tanti figuras. Sa prama pintada,sa prama ‘e su populu Sa spiga ‘e s’orgiu , sa gruxi Is cocciuleddas, is accious de sa gruxi Sa nuxi, sa scaba de su topi, su caboru, su SIDDU.
Tottus aspettanta su domigu Po’ podi fai galla de sa propria prama Traballada Su cumitau ha preparau Unu ramoscellu po’ d’ognunu E aspettausu sa SANTA benedizioni E dopu sa prucessioni, me in sa Santa Missa asessi medas A liggi sa Passioni de GESU Cristu.
E’ commenti ‘e chi du intenda Su BERANU cun gustu mesi BRULLANU Si faidi befas de nosu Bessidi su sobi e si torrada a cuai Proidi e torrad’a bessi’ su sobi E deu 'n d’aprofittu po' andai a su sattu a ciccai is caboris is froris e is Fragus c'e' s'asudda,c'e' su margheritoni e c'e' su frori de caragantzu tottus a chi prusu prusu bessinti po' fai bella mosta
Ad ognia patti chi mi furriu seu ingiriau de bidri is trigus funti po' su prusu accovarausu ma c'esti su chi esti crescendi beni su bentu di faidi su chighillittu ma sa spiga incumenzada a si fai bi'.
Oi e' torra una bella di' e mi setzu in pratza 'e cresia a chistionai cun is ANZIANUS aspettaus sa Pasca Manna pasci' chi ad 'a torrai a proi.
Aprile
Il sole si e' nascosto nuovamente e gli anziani mi ricordano il detto “ Il sole di Aprile ti fa' nero come il CERCINE “ Ma guarda che mese BURLONE Aprile e' arrivato ed ha nascosto il nostro paesello la nebbia che è scesa giu' non lascia vedere nulla guardo meravigliato il mio paese da lontano non c'e'!! non c'e'!! Eppure proprio ieri sono passato a vedere una bellissimo albero di CILIEGIO in fiore Questo e' il segnale che la primavera e' proprio arrivata anche se si fa beffe di noi giocando a nascondino.
Persino l'albero di GIUDA ha incominciato a metter su i fiori per il giorno di pasqua sara' tutta rossa come il sangue di Gesu' Cristo. Ma in paese e' arrivata l'ora di cercare le palme gialle le piu' belle il cuore della pianta che e' stato preservato per un'anno intero mani esperte e sicure le intrecceranno dando loro tante forme e tante figure la PALMA decorata,la palma del popolo la spiga d'orzo, la croce le conchiglie,i CHIODI della croce la noce,la scala del topo il serpente ,il sigillo.
Tutti aspettano la DOMENICA per poter esibire la propria palma lavorata il COMITATO ne ha preparato un ramoscello per ciascuno e aspettiamo la SANTA Benedizione e dopo la processione durante la Santa messa saremo in tanti a leggere la PASSIONE di GESU' Cristo. Ho come la sensazione che la primavera assieme a questo mese Burlone si stia prendendo gioco di noi esce il sole e subito dopo si nasconde piove ed esce ancora il sole ed io ne approfitto per andare nelle campagne in cerca di colori di fiori e di odori C'e' la lupinella,c'e' il margheritone e c'e' il fior d'oro bambagella tutti si sfidano a piu' non posso per chi esce prima e per far bella mostra di se'.
Mi giro tutt'intorno e sono circondato di verde il grano e' per lo piu' nato rachitico per via delle pioggie abbondanti ma c'e' anche quello che cresce bene il vento gli fa' il solletico ma la spiga incomincia comunque a farsi vedere
oggi e' nuovamente una bella giornata e ne aprofitto per sedermi nella piazza della chiesa assieme agli anziani e chiacchierando con loro aspettiamo la PASQUA chissà se piovera' di nuovo!!!!
TIDIBI – CERCINE
Panno attorcigliato in modo da formare un’imbottitura a forma di ciambella da poggiare sulla testa e sulla quale veniva collocata la brocca, Probabilmente non veniva lavato molto spesso ed essendo sempre a contatto con i capelli anch'essi lavati di rado,diventava unto e scuro.
Prosegue il mio osservare , il mio catturare ... I giorni di Marzo a Gonnostramatza sono passati senza grandi eventi, nessuna festivita’ religiosa di grande interesse. Ho rivolto lo sguardo verso i mutamenti della natura, l’esplosione dei colori con i fiori che spuntano ovunque.. La grande pioggia dei primi giorni .. la Festa delle DONNE che riacquista il suo vero valore perdendo quella piega consumistica degli ultimi anni.. I primi caldi che si affacciano e scompaiono in un lampo tipico di Marzo… E alcune istantanee sul lavoro degli abitanti…prevalente a Gonnostramatza la Pastorizia e l’Agricoltura.
Mratzu
E Mratzu puru est ‘arribau Atras NUIS e SOBI ha pottau Ma si scidi est’ unu mesi maccu Castia su Sobi e piga su paraccu
Su frummi s’e’ torrau a preni e s’acqua curridi Prestusu ad’arribai a mari
Ma esti SCAMPIENDI
Crasi callentada e is anzianus sezzius in pratza de cresia funti bessiusu de chizzi chistionis e contus po’ arragodài candu in atrus tempus andanta a traballai sa terra est gravida e toccada a da curài c’e’ sa faà de marrài e sa bingia de pudài
est arribada sa festa de tottus is femmias e fadeus is augurius cun grandu rispettu e cun d’unu bellu froi grogu
Su beranu est accanta de arribài E su sattu ingespiau de cabòris Cun milla froris arridi e profùmada Sa frorinca su tittiàcca Su pizz’è coccoi e su cadrillòi Sa lùa e su prèssaba cabòri e arrosa Su labèri e su TRAMATZU
Is cruccueus preparanta su niu Cun s’erba siccada Prestusu ant’a pòi is ous a fruccì
Custa notti e’ notti de LUGORI Notti callenti cun sa LUNA luxenti Notti de scattullasa misteriosasa Appiccigadas’ a is mattas e a is pedras Mi toccada a ciccai chi in sa SCATTULLA MANNA bollu intrai
E torru me in su SATTU BIDRI E agattu una bella PIPPìa de sparau E sa ricetta appu provau
Seus’a BINTUNU Su BERANU est’arribau E su FRIUSu n’da’ pottàu No parridi berus su SOBI s’e’ cuau Ba baa’ torrad’ a proi Assumancu s’erba po’ is brabeis Ad’a fai bella
Mi setzu a pigài su sobi Aspettendu chi arribidi sa PASCA MANNA Toccada a s’arregodài Su chi narada su DICCIU “ SU SOBI DE MRATZU FAI NIEDDU CHE TOBACCIU”
MARZO
Ed anche Marzo e’ arrivato Altre nubi e sole ha portato Ma si sa è un mese pazzerello Guarda il SOLE e prendi l’ombrello
Il fiume si è riempito nuovamente E l’acqua corre Presto arriverà al mare
Mah sta’ per spiovere
Domani farà caldo e gli anziani Seduti nella piazza della chiesa Sono usciti presto Dialogano e raccontano per ricordare Quando in altri tempi Andavano a lavorare La terra e’ gravida Ed ha bisogno di cure Ci sono le fave da zappare E la vigna da potare
E’ arrivata la festa di tutte le DONNE E facciamo loro gli auguri Con gran rispetto doniamo un bel fiore giallo
La PRIMAVERA sta’ per arrivare E la campagna chiazzata di colori Con mille fiori sorride e profuma La pervinca l’erba Vajola La borragine e l’asfodelo L’Euforbia e il pesco color rosa L’alloro e il TAMERICIO
I passerotti preparano il nido Con l’erba secca Presto deporranno le uova per la cova
Questa notte è notte di LUNA PIENA Notte calda con la luna lucente Notte di scatole misteriose Appese alle piante ed alle pietre Mi tocca cercarle se nella SCATOLA GRANDE voglio entrare
E Torno nella campagna verde E raccolgo un bel mazzo di asparagi E così ho potuto provare la ricetta
Siamo a 21 La primavera è arrivata Ed il freddo ha portato Non sembra vero il sole si è nascosto Vuoi vedere che pioverà ancora E così almeno l’erba per le pecore Crescerà bella
Mi siedo al caldo del sole Aspettando che arrivi La PASQUA Bisogna però ricordarsi Di ciò che dice il detto “ IL SOLE DI MARZO TI FA’ NERO COME IL COCCIO!”
Eccomi ad illustrarvile istantaneeTRAMATZESI del mese di Febbraio. Con molta curiosita’cerco di immortalare cio’ che riesco a scorgere di nuovo eimportante.. Le prime avvisaglie della primavera e gliultimi freddi dell’Inverno si sovrappongono e siintarsiano come un balletto mettendo in mostra i primi frutti e fiori. Il carnevale in mascherache ritorna puntuale E il gregge che ogni giorno percorre i soliti sentieri spero di far cosagradita e di trasmettervi cio’ che sento nell’immortalare il ciclo deigiorni TRAMATZESI.
Dedicato, ovviamentea tutti i TRAMATZESI che sono lontani da questebrezze.
Nuisi , nuisi e torranta nuisi currinti e giranta...Cambianta cabori murrasa e nieddasa e ghettanta M’arribada ancora su sabori de custu Friaju chi non s’esti fattu mancai nudda..Tempu mau e tempu bellu tempu de festa e tempu de Jerru E no funti bastadasa is mascheras po’ ci du bogai. Landireddu,cibixia,bentu fotti e fastidiosu,nì,arrosu mascu,araxi frida de tramuntana,acqua e ummididadi,nì scallada e bentufuriosu. Seu aspettendi su beranu e ci bollu bogai su friusu M’incantu a castiai su chi s’incarada a sa luxi Su cappedd’e muru e’ unu de is primus ...Agattada sempri unu ladri aundi cresci E poi su pizzuadroju e su travullu in frori..grogu commenti a sa zippua su pirastu e su coravigu..Su sparau e’ bessìu e su sobi s’e’ cuau In su sattu seu cicchendi e su tallu appu appubau. Is Pisittus in crabettura funti amoreggiendi. E su tramatzu est’ancora spollau.
Ma s’araxi frida chi arribada de su Gennargentu e de is montis de Biddaxidru faidi tremmi finzas is ‘imbriagus de su Crannovalli Sa circhiolla est bessida e crasi faidi torra tempus bellu A su chizzi is fummaious boganta sa lingua E is enadroxus ghiacciaus parrint operas de manus nodidas Sa beccittedda cun su sciallu E’ bessìda po’ ci bogài a Canciofalli Ma nò d’anti donau binu bellu e di funti abarrausu is su striorisi.
Mratzu est’arribendi , du intendu e seu siguru atras nuis ant’ a torrai luegu.
* Nubi ,nubi e ritornano nubi corrono e girano Cambiano colore grigie e nere e gettano Mi arriva ancora il sapore di questo Febbraio che non si è fatto mancare niente Tempo cattivo e tempo bello tempo di festa e tempo d’Inverno E non sono bastate le Maschere per cacciarlo Grandine , brina, vento forte e fastidioso, neve, rugiada, brezza fredda di tramontana, pioggia e umidità ,neve sciolta e vento furioso. Sto’ aspettando la PRIMAVERA e voglio scacciare il freddo M’incanto a guardare ciò’ che vede la luce per la prima volta L’ombelico di Venere è uno dei primi Trova sempre un mattone crudo e umido dove crescere E poi l’ortica e il trifoglio in fiore giallo come le ZEPPOLE il pero selvatico e il biancospino l’Asparago e’ spuntato e il sole si è nascosto nelle campagne stò cercando e il gregge ho intravisto i Gatti sul tetto amoreggiano
e il TAMERICIO e’ ancora spoglio. Ma la brezza fredda che arriva dal GENNARGENTU e dai monti di Villacidro Fa’ tremare persino i Baccanti del CARNEVALE L’ARCOBALENO e’ apparso e domani tornera’ il bel tempo Al mattino presto i comignoli fanno la lingua E le pozzanghere ghiacciate sembrano opere di mani IMPORTANTI La VECCHIETTA con lo scialle E’ uscita per scacciare il CARNEVALE Ma non gli e’ stato offerto vino buono e gli son rimasti i brividi di freddo.
Marzo sta’ per arrivare, lo sento e sono sicuro,altre nubi torneranno presto.