Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Qual’é la musica preferita dai tramatzesi?
E’ una delle passioni più accese e continua a svolgere un ruolo importante nella vita di noi tutti. In tantissimi l’ascoltiamo tutti i santi giorni e non ne possiamo più fare a meno, ma realmente cos’è la musica? Basterebbe citare il grande Platone per spiegare con semplicità cos’è la musica: “E’ una legge morale, essa da un'anima all'universo, le ali al pensiero, uno slancio all'immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose. Essa è l'essenza di tutte le cose, essa è l'essenza dell'ordine ed eleva ciò che è buono, di cui essa è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna". La musica è l'unico reale linguaggio universale che abbatte confini, barriere culturali e sociali. E' straordinario pensare che ad esempio un tramatzese e un cinese si mettano di fronte ad uno spartito e possano suonare insieme senza nessun problema. Ognuno di noi ha il suo modo di vivere, o di sentire, la musica: per molti la musica riporta alla memoria un amore importante, per altri aiuta a creare la giusta atmosfera durante un appuntamento galante. Altri associano la musica a una serata piacevole trascorsa in compagnia di amici. Per tanti è la sera il momento della giornata preferito per ascoltare musica, mentre solo alcuni prediligono la mattina. Da un recente sondaggio è emerso che gli italiani amano la musica pop, che ha trionfato tra i generi musicali con un 22,4% di preferenze; a seguire la musica d’autore con un 16.5%, tallonata da una decisa musica rock con il 16,1%. Delusione invece per gli amanti della musica classica, che rimane una preferenza d’élite: è infatti la meno ascoltata (3,6%). Ma a noi curiosoni da sempre, interessa sapere qual è la vostra musica preferita, cari amici lettori che ci seguite?
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Staff SuTramatzesu
Ma tu, per quale squadra tifi?
Un pallone, due porte, undici giocatori contro undici, novanta minuti di gioco... lo scopo del gioco è quello di far passare il pallone fra i pali della porta avversaria per fare "gol". Chi alla fine dei novanta minuti segna più “goal” vince la partita. Raccontato così, il gioco del calcio sembrerebbe quasi banale, ma la verità è che c'è una passione che spinge i giocatori a lottare per vincere la partita, la stessa grande passione che coinvolge tanti tifosi a seguire la propria squadra del cuore. Si perché il tifo calcistico è una dolce estasi! Sin dagli antichi greci, i filosofi hanno sempre parlato di quella voglia d'abbandono provvisorio del razionale e il calcio pare sia un modo di interrompere la routine di tutti i giorni per lasciarsi andare nell'infinito dell'irrazionale. Il tifo calcistico si potrebbe considerare quasi una forma di "religione". Infatti, il vero tifoso non solo segue le partite, ma durante la settimana la sua devozione continua mentre legge i giornali sportivi, o mentre guarda la tv, o ascoltando la radio, o chiacchierando nel bar o in piazza con gli amici. Anche nel nostro piccolo paese in tanti hanno la coinvolgente passione per il calcio. Sembrerebbe scontato che a Gonnostramatza si tifi solo per la squadra del Cagliari, unica squadra sarda del massimo campionato nazionale, ma non è proprio così. Infatti sono tanti i tramatzesi che tengono per la Juventus, il Milan, l’Inter, o per altre squadre italiane… Ma tu, si proprio tu, che ci segui attraverso questo blog, toglici una curiosità, ma per quale squadra italiana tifi???
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“Xiadeddu” o “Xiau Mannu” ?
Il Rio Mannu attraversando interamente il paese di Gonnostramatza lo divide in due caratteristici rioni: Su Xiadeddu e Su Xiau Mannu (Rione Piccolo e Rione Grande). Tra i due rioni è sempre stata sana e leale rivalità, anche perché il senso di appartenenza a un rione non si improvvisa, è un valore che si coltiva, si rinforza e accresce nel corso del tempo.
Su Xiadeddu è il Piccolo Rione che si espande sulla sponda sinistra del Rio Mannu, allargandosi verso l’alto con la nuova edilizia popolare e allungandosi tra laboratori artigianali e officine, quasi a voler toccare il confinante paese di Gonnoscodina. Anticamente denominato “Su Xiadeddu de Is Cresieddas” (il piccolo rione delle Chiesette), per la presenza di tre Chiese: quella ancor oggi esistente dedicata a Sant’Antonio Abate e le Chiese di Santa Giusta e San Sebastiano, presumibilmente andate in rovina o accorpate ad altri fabbricati. Su Xiadeddu è chiassoso e allegro la mattina, invaso da vocianti crocicchi di bimbi e ragazzi che si recano nelle antiche scuole elementari e nelle più recenti scuole medie, e da indaffarate massaie che tra un saluto e una immancabile chiacchierata, sbrigano la spesa e le commissioni tra ambulatorio medico, farmacia, macelleria e market, inebriate dal caratteristico odore di pane in cottura, del rinomato panificio del paese. E’ un rione sonnolento e malinconico la sera, con gli anziani seduti al fresco in attesa dell’ora di cena e i bambini che, nella palestra all’aperto, emulano le giocate dei calciatori della loro squadra del cuore.
Su Xiau Mannu, è il Grande Rione in quella sua forma di trapezio irregolare, ai piedi delle verdi colline di Pabamasusu e Su Cuccuru de Santa Vittoria. E’ il cuore pulsante di Gonnostramatza con: l’antica Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo (al cui interno è custodito il cinquecentesco Retablo della Annunciazione, di Lorenzo Cavaro); l’ Oratorio e Teatro Parrocchiale; il caratteristico Museo Turcus e Morus, allestito nell'ex Monte Granatico, (che è stato riportato agli antichi splendori attraverso un intervento di consolidamento strutturale e di restauro dei particolari); il “mitico” Campo Sportivo Comunale teatro di memorabili e indimenticabili partite; il vecchio Municipio, riadattato come informativa Biblioteca e Centro di Aggregazione Sociale; la moderna e funzionale sede del Comune; la graziosa Scuola dell’Infanzia e i diversi bar tramatzesi dove la sera è piacevole rivedere gli amici, guardare insieme una partita di calcio, ridere e scherzare davanti ad una fresca bibita rilassandosi dopo una dura e faticosa giornata di lavoro. E’ in questo Rione che si svolge il Mercato settimanale e le manifestazioni organizzate dall’Associazione Turistica Pro Loco.
Molti tramatzesi nascono in Su Xiadeddu, poi per svariate ragioni, si trasferiscono in Su Xiau Mannu, o viceversa. Altri vivono in un rione ma lavorano nell’altro. Altri ancora si sposano con tramatzesi di un rione diverso dal loro. Come non ricordare le sentitissime partite di calcio tra i due rioni, veri e propri derby attesi un anno intero e giocati al limite della sportività e della correttezza, ma finiti sempre goliardicamente in interminabili pichettarasa. Ma in conclusione, care amiche e cari amici, premesso che noi siamo dei grandi curiosoni, e visto e considerato che la cosa rimarrà tra noi, voi… e qualche migliaio di amici sparsi per il mondo, potreste anche confessarcelo: Ma voi tenete per Su Xiadeddu o per Su Xiau Mannu? Dottor Sagamentu
E' con molto piacere che integriamo in questo nostro post una bellissima poesia del poeta e scrittore tramatzese Antonio Giuseppe Abis. Grazie Giuseppe, a nome di tutta la comunità tramatzese.
TRAMATZESU BANTAXERI Su sciȃu mannu m'appartenidi ca m'at biu nasciduru, su sciȃdeddu mi sovenidi in tempus pru maduru. Est bella bidda nosta, est bella totu intera, est istèrria a mesu costa pro d-onnya primavera. Sa genti chi si bantada de essi in su sciȃdeddu sa boxi si stamancada, no teni mancu fueddu. Pro totu is bantaxeris de su sciȃu mannu mi parinti sciodderis de spadula po iscannu. Su fruni chi dha trassada in dusu dh'at pratzida, sa genti chi tragallada de sciolorius dh'at boccida. Is competizionis de is lembus de is biscȃus no lassada arrajonis ni mancu me is pru sȃus. Sa bidda nosta intera est de d-onnya fillu chi dhu est nascidu. No importa sa manera o in calli sciȃu at pascidu. Importa su rispettu d-onnya caminera po dimostrai s'affettu po sa bidda intera. Antonio Giuseppe Abis - 24 Maggio 2011
Riu Mannu
Su Xiadeddu
Su Xiau Mannu
Qual è il vostro “pane tramatzese” preferito?
Termina oggi il Sondaggio dedicato al pane tramatzese preferito.. è stato un avvincente testa a testa tra SU CIVRAXIU, SA COSTEDDA e SU COCCOI.. questo significa che alla fine non esiste una tipologia di pane tramatzese preferito.. ci piacciono proprio tutti!! La classifica, inesorabile, decreta comunque il vincitore: con 80 voti SU COCCOI che stacca di soli tre punti SA COSTEDDA segue (..di poco) SU CIVRAXIU.
Grazie a tutti.. Vi aspettiamo per il prossimo sondaggio!!
“Chi tei pai no morri mai”, “se hai pane, non muori mai”, diceva un antico proverbio tramatzese, perché il pane a Gonnostramatza era il sacro e essenziale nutrimento. Per molti secoli in bidda ci siamo dovuti limitare ad un solo pasto, quello della sera ed anche questo piuttosto magro, visto che iniziava con una minestra e così si concludeva.
Il pane, indispensabile per rifocillarsi a su murzu (piccolo pasto consumato a mezza mattina) e a mesuddì (mezzoggiorno), era accompagnato per coloro che potevano permetterselo, con il companatico che consisteva in un arrogu de casu (un pezzo di formaggio) o un po’ de cipudda (cipolla) o cuncua obia (qualche oliva), in attesa del ritorno a casa o all’ovile per l’ora di cena. Il segreto del pane di Gonnostramatza era la combinazione tra le ottime materie prime e l’abilità di chi lo confezionava. Sin dai tempi antichi la preparazione di questo alimento era delegata alle donne, che hanno saputo rendere magica questa essenziale forma d’arte.
Raccontano gli anziani tramatzesi che la preparazione del pane seguiva rituali molto precisi, quasi magici: se il pane si bruciava pottada scarogna, se si rovesciava dentro il forno annunciava un’imminente disgrazia; se si spaccava durante la cottura presagiva la morte di un familiare. Ancor oggi a Gonnostramatza si continuano ad osservare e a tramandare norme e divieti quasi con scaramantica rigidità per il buon andamento della casa: il pane non doveva essere buttato per terra e se accadeva bisognava baciarlo dopo averlo raccolto; il pane non doveva essere posto capovolto sulla tavola; non poteva essere trafitto dal coltello se non per mangiarlo; di venerdì non poteva essere tagliato, ma solo spezzato con le mani…
A Gonnostramatza il pane rimane sempre e comunque il simbolo di prosperità da rispettare e grazie al rinomato panificio di Gianni, Massimo, Roberto e Bibi Manca, è ancora l’elemento fondamentale del patrimonio gastronomico e non può mai mancare sulle tavole dei tramatzesi.
Le abili mani e la passione dei fratelli Manca lo confezionano in diversi modi: SU CIVRAXIU quel grosso e profumato pane con la mollica, creato sia di farina che di semola di grano; SA COSTEDDA la focaccia rustica semplicissima a forma di ciambella; SU COCCOI una pasta dura di semola, che non ha una forma ben precisa, ma la superficie è caratterizzata dalla presenza di numerosi decori a forma di piccole corna; e così tanti altri… Davanti a queste irresistibili “opere d’arte culinarie”, non si può restare indifferenti. Tutto questo ben di Dio delizia i palati. Quindi, cari amici che ci seguite, per una volta fate scegliere ai vostri “denti”, e diteci oggi (o nei prossimi giorni)... Qual è il vostro “pane tramatzese” preferito?
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SONDAGGIO: Qual è il tuo “bar tramatzese” preferito?
Martedi 16 Novembre 2010: Cari lettori, Vi segnaliamo che il vincitore del sondaggio "Qual è il tuo “bar tramatzese” preferito?" con 87 voti su un totale di 191, è il Bar dello Sport di Eugenio Piras (noto Barbera) .
La classifica:
- Bar dello Sport di Eugenio Piras (noto Barbera) (87 voti) - Bar Emilia di Emila Piras (67 voti) - Bar "Black & White" di Salvatore Abis (noto Castangia) (20 voti) - Bar Circolo San Michele dei Fratelli Pani (17 voti) Totale voti 191
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L'Articolo del 01 Ottobre 2010
Cari lettori, terminato il Sondaggio relativo alla Stagione Tramatzese preferita, vinta con oltre 50 voti dall' Autunno, oggi Vi proponiamo di votare per sapere quale è il Vostro bar tramatzese preferito. Come sempre potrete esprimere la vostra scelta attraverso l'apposito modulo situato nella parte sinistra della pagina del blog.
Il “bar” da noi in Italia è un locale che in comune con il “bar americano” ha solo il nome. Non è, infatti, un luogo con luci soffuse, frequentato soprattutto la sera e la notte, dove vengono consumati prevalentemente alcolici e superalcolici. I bar italiani sono luoghi aperti sulle strade e le piazze di ogni città o paese, sono numerosissimi e sono frequentati durante tutto il giorno. Anche se principalmente il bar è il luogo dove noi italiani facciamo colazione, nei piccoli centri esso funziona ancora come luogo di incontro.
Nei piccoli paesi della Sardegna, al bar si gioca ancora a pinella, si sfoglia l’Unione Sarda o La Nuova Sardegna mentre si beve il caffè, si fanno quattro chiacchiere con gli amici e si parla di donne, di politica, di affari ma soprattutto di sport e di calcio sorseggiando uno o più scioppini e sgranocchiando golosamente salatini e patatine.
Si tratta dei vecchi e nostalgici “Bar dello Sport” che resistono ancora al tempo e alle mode, che non erano solo luoghi di consumo, ma teatri di racconti e ironia. Tra rutti possenti e scatarrate introflesse ci si infogava tifando Casteddu e urlando di gioia ai mitici goal di Giggirrivva. Tra il rullare del biliardino e il cozzare delle palle da biliardo si decidevano le sorti politiche di un paese con annessa la scelta de su Sindigu.
Tra lo sbattere ritmato delle carte da gioco sul tavolo e l’assordante musica smielata del juke-box nascevano murighi che poi sfociavano in matrimoni eterni. Ora tutto il rumore viene da un grande schermo televisivo al centro, che spara videoclip e eventi sportivi a tutto volume. Oramai questi locali credo siano una razza in via di estizione, ne sopravvivono alcuni nelle periferie delle città e soprattutto nei piccoli paesi come Gonnostramatza.
Da noi in bidda attualmente ci sono 4 bar:
1- Bar dello Sport di Eugenio Piras (noto Barbera) 2- Bar Emilia di Emila Piras 3- Bar "Black & White" di Salvatore Abis (noto Castangia) 4- Bar Circolo San Michele dei Fratelli Pani
Da tutto ciò nasce una nostra curiosità, quella di sapere quale tra questi bar tramatzesi è il tuo “bar preferito”, quello dove la sera ti piace rivedere gli amici, guardare insieme una partita di calcio, ridere e scherzare davanti ad una fresca bibita rilassandoti dopo una dura e faticosa giornata di lavoro.
A Gonnostramatza si vive bene sia d'estate che d'inverno, sia in primavera che in autunno. Ma si sa che ognuno di noi ha le proprie preferenze, e noi che siamo dei grandi curiosoni ci chiediamo: Qual è la vostra "Stagione Tramatzese" preferita??? Ogni "Stagione Tramatzese" sarà rappresentata da alcune belle foto "rubate alla natura" dal nostro geniale e un po' pazzerello artista "ilbottigliaro". Nella colonna di sinistra della pagina principale troverete il modulo apposito per esprimere liberamente la vostra scelta.
Buon "Sondaggio Stagionale" a tutti.
Primavera:
Estate:
Autunno:
Inverno:
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