Cari lettori,
come promesso, Vi presentiamo le risposte dei candidati Sindaci alle cinque domande scelte tra quelle pervenute. Ringraziamo naturalmente Alessio Mandis e Cristian Nicola Spiga per la disponibilità dimostrata e cogliamo l'occasione per fare ad entrambi un grosso in bocca a lupo.
1. Perché gli elettori tramatzesi dovrebbero votare la sua lista e quindi sceglierla come Sindaco?
Alessio: Credo che Gonnostramatza abbia vissuto 10 anni di amministrazione di cui oggi si possono vedere i risultati. Stiamo parlando di un progetto sicuramente legittimo, ma a che mi permetto di non condividere: grossa spesa di risorse per le cose materiali e poca attenzione agli investimenti sulla persona. I giardini e le piazze sono certamente importanti, ma un paese è fatto innanzitutto di persone che lo vivono. E’ per queste persone che bisogna lavorare. Le piazze ed i giardini devono essere pensati in funzione delle persone, e non viceversa. Il progetto della lista “Dialogare per Crescere” , in sostanza, porta avanti la linea degli ultimi dieci anni. Il nostro progetto invece vuole cambiare, e programmare più investimenti sulle persone e meno sulle cose.
Cristian: Ciao a tutti, mi propongo per ricoprire la carica di Sindaco nel nostro paese per la lista civica “Gonnostramatza - Dialogare per Crescere”. Le ragioni che mi hanno spinto a intraprendere questa nuova avventura affiancato da dodici amici, sono molteplici.
Innanzitutto, poiché vivendo e lavorando in paese conosco bene la realtà locale; perché sono un tecnico abituato a lavorare con le Amministrazioni pubbliche e ritengo quindi di avere le capacità necessarie per affrontare e risolvere concretamente le problematiche di carattere Tecnico ed Amministrativo. Credo che sia giusto e rispettoso nei confronti dei cittadini, non avere la presunzione e non presentarmi promettendo miracoli e grandi opere, ma avendo il coraggio di mettermi in gioco. Solo attraverso la reciproca e continuativa collaborazione tra Amministrazione Comunale, Associazioni di Volontariato e cittadini, il nome ed il prestigio del nostro piccolo paese crescerà rendendo ogni persona orgogliosa di abitarci.
2. Come definisce, ad oggi la situazione del paese di Gonnostramatza?
Alessio: Non dirò che il paese è allo sfascio per entrare nel gioco delle parti. La situazione, però, non è delle migliori. Il paese invecchia, i giovani che escono di casa per lavoro o per studio si accorgono che fuori di quì ci sono maggiori possibilità per costruire il proprio futuro; spesso non tornano, e se lo fanno è solo il fine settimana o per le festività. Io stesso, dopo la laurea, ho ragionato a lungo se restare, decidendo poi di farlo per provare a costruire un futuro insieme ai miei compaesani. Il coinvolgimento dei cittadini nella vita amministrativa del paese è scarso. Manca il collegamento diretto, la connessione veloce tra amministrazione e cittadino. Manca una politica sul risparmio energetico, che è anche risparmio per i cittadini, attraverso mezzi innovativi come il fotovoltaico, l’eolico, il biogas, che farebbero risparmiare al consumatore cifre considerevoli. E’ mancato per troppo tempo il servizio della Biblioteca Comunale. Siamo stati uno degli ultimi paesi ad avere la linea ADSL, e questo ha creato ritardo socio-culturale ed economico che stiamo ancora scontando. Le scuole rischiano la chiusura, e serve un’attenta politica di collaborazione fra i comuni per far sì che almeno un istituto possa restare aperto nel nostro paese. Manca una collaborazione “vera” fra le associazioni presenti, cosa che migliorerebbe i risultati dell’impegno nelle attività che si organizzano; a proposito di questo, vorrei chiarire che poco importa di chi sia la responsabilità, “la colpa”; ciò che conta è che le associazioni si parlino, collaborino insieme, e lavorino per obiettivi comuni. Un’amministrazione autorevole deve essere il primo riferimento per un dialogo indispensabile fra le associazioni. Ad ogni modo, credo che Gonnostramatza abbia gli strumenti e le risorse per uscire da questo stato. Per cambiare. Il progetto che abbiamo vuole correre verso questa direzione.
Cristian: Gonnostramatza come tutti i piccoli centri della Marmilla segue un lento sviluppo, dettato soprattutto dalla esiguità di finanziamenti necessari per il regolare sostentamento dell’attività Amministrativa. Credo fermamente che la costanza nella ricerca e richiesta di finanziamenti, attraverso la partecipazione a bandi pubblici, con il proseguimento e l’implementazione delle attività con l’Unione dei Comuni “Parte Montis”, ci permetterà di avere un maggiore peso politico verso l’Amministrazione Centrale. Soltanto con l’aggregazione la nostra Comunità potrà ottenere quelle risorse che ci consentiranno nell’immediato la progressiva crescita occorrente per stabilizzare e potenziare l’abitabilità ed il prestigio del nostro piccolo centro.
3. Abbiamo letto con attenzione il suo programma. Quali punti ritiene prioritari da realizzare nel primo anno di Amministrazione?
Alessio: Certamente il primo obiettivo è quello di creare un sistema di COMUNICAZIONE SEMPLICE tra Cittadino e Amministrazione. Il principio della TRASPARENZA AMMINISTRATIVA. Stiamo parlando di un aspetto indispensabile per un buon governo. Ci impegneremo da subito per dare la possibilità ai cittadini di capire e conoscere il nostro modo di amministrare la cosa pubblica, e di migliorare quel modo ascoltando i loro pareri e le loro idee, i loro consigli. Un esempio è quello del Bilancio Partecipativo per capire e spiegare come spenderemo i soldi della comunità, cosa faremo per ogni singola categoria, e coinvolgere direttamente le persone. A questo serviranno le assemblee degli anziani, dei giovani, delle donne, ecc. Un’altra cosa di grande importanza è l’ambulatorio comunale. In tanti anni non è mai stato risistemato. Poi via subito con le politiche sociali, coinvolgendo tutte le fasce d’età, senza dimenticare l’agricoltura e le attività produttive, il lavoro, attraverso l’utilizzo di apposite leggi, come la legge 1 del gennaio 2010, per la valorizzazione dei prodotti tipici agro alimentari. Ma per fare questo occorrerà un po’ più di un anno.
Cristian: Al primo posto intendo mettere i bisogni delle persone, soprattutto dei più deboli, intervenendo nell’assistenza sociale, nella casa, nel lavoro e nella riscoperta e delle tradizioni locali. L’obiettivo del mio gruppo di lavoro sarà quello di riqualificare i servizi, contrastando sprechi e inefficienze.
In questo primo anno intendiamo pertanto:
1.Incentivare i giovani alla creazione di nuove attività imprenditoriali;
2.finanziare l’attivazione, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche, di appositi corsi e/o laboratori per lo studio, il recupero degli usi e costumi e delle attività tradizionali, quali: ballo sardo, produzione del pane, dei dolci, la gastronomia, gli antichi mestieri, le attività agricole, ecc
Compatibilmente alle risorse disponibili è doveroso adoperarsi per la riduzione della spesa pubblica mediante l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile negli edifici pubblici; Intervenire poi nella viabilità locale predisponendo una efficiente segnaletica verticale e orizzontale; completare poi i marciapiedi con adeguamento degli stessi alle norme sulle barriere architettoniche anche attraverso incentivi agli operatori economici per l’eliminazione delle stesse.
Il prestigio di un paese è dato anche da un’immagine pulita e rassicurante del centro abitato.
Occorre poi nell’immediato:
1.risanare l’alveo “Rio Mannu” nelle zone interessate dal P.A.I. all’interno e all’esterno dell’abitato;
2.riqualificare e salvaguardare il Centro Storico;
3.valorizzare i numerosi siti archeologici presenti nel territorio, al fine di consentire un crescente sviluppo turistico;
4.recuperare lo stabile Comunale sito in via Diaz, per la realizzazione di locali da concedere alle Associazioni di volontariato;
5.completare il parco pubblico di Via Nazionale.
4. Quale sarà il suo impegno verso la cultura, lo sviluppo, la valorizzazione del territorio e in che modo darà spazio e voce ai giovani, agli anziani e alle fasce più deboli?
Alessio: Io sono convinto che, se davvero vogliamo dare un futuro a questo paese, in tempi non facili come questo la cultura può e deve diventare una carta da giocare. L’economia dei prodotti esteri a basso costo mette in ginocchio interi sistemi produttivi, e si porta dietro una crisi che non nasce certo a Gonnostramatza, ma che comunque mette Gonnostramatza (e non solo) in ginocchio. Io credo che il nostro patrimonio culturale oggi può essere una vera risorsa economica: le nostre tradizioni, la nostra storia, i nostri tesori sepolti, persino i nostri modi di coltivare la terra e di darne frutto, o quelli di allevare il bestiame, sono l’unica cosa che il mercato mondiale e le fabbriche della grande produzione non potranno mai “copiare” e rivendere in serie ed a basso costo. Parliamo di un tesoro che è solamente nostro, perché è nato e si è sviluppato solo qui. Perché fatto dalle mani delle persone che vivono qui. E’ la rarità, la specificità, a fare di un prodotto un qualcosa di alto valore. In quanti altri paesi nel mondo si celebra la sagra del gattò? Non molti, credo. Valorizziamo di più tutto questo. Gli esperimenti del Bue Rosso nel Montiferru o de su Casizolu come prodotti tipici regionali ci possono insegnare qualcosa, cosi come i percorsi turistici che valorizzano gli insediamenti nuragici in tantissimi centri della Marmilla, non ultimo il progetto in partenza del nuraghe Cuccurada a Mogoro. Gonnostramatza non può e non deve restare indietro. Ha le risorse, le deve utilizzare. Tutto questo patrimonio va coltivato, a partire dall’esperienza e dalle conoscenze preziosissime degli anziani (si pensi al recupero degli antichi mestieri) per arrivare alle esigenze ed alle aspettative dei giovani, che di queste esperienze potrebbero farne il proprio mezzo di sostentamento o quantomeno la propria passione. E di tutto questo, specialmente le fasce più deboli sarebbero le prime a beneficiarne.
Cristian: Lo sviluppo del nostro paese non può che partire dall’identità, attraverso il ricordo, il dialogo e l’apertura mentale. Ascoltiamo con attenzione gli anziani, spesso ci dimentichiamo che sono loro la nostra memoria, che sono loro che in periodi ben più duri, hanno contribuito a far vivere e dare sviluppo a Gonnostramatza, tramandando le tradizioni, che con la disattenzione che contraddistingue i nostri giorni, abbiamo oramai perso. Occorre pertanto coinvolgere i giovani e gli anziani e le persone più deboli nell’attivazione di progetti, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche, di appositi corsi e/o laboratori per lo studio, per il recupero degli usi e costumi e delle attività tradizionali, quali: ballo sardo, produzione del pane, dei dolci, la gastronomia, gli antichi mestieri, le attività complementari all’agricoltura.
5. Cosa pensa del suo antagonista candidato sindaco. Dialogherete e collaborerete per il bene del paese?
Alessio: Conosco Cristian da quando sono nato. Lo stimo molto. E’ un ragazzo corretto e leale. Credo che comunque vada a finire quest’avventura, il futuro di Gonnostramatza dipenderà da quanto si riuscirà a collaborare. Non sarà certo facile, lo immagino, considerato che si ripropongono cinque consiglieri della vecchia maggioranza che non sempre hanno fatto del dialogo la loro bandiera (mi riferisco alla mia breve esperienza di amministratore). Si tratta di un dovere civico e morale, prima ancora che politico, perché andremo a rappresentare due parti diverse del paese, che però dal 1° giugno dovranno comunque proseguire la loro vita insieme. Per questo se dovessi vincere assieme ai miei consiglieri, farò in modo di amministrare rappresentando tutti, elettori e non, perché fare il sindaco vuol dire farsi portavoce delle esigenze di tutta, e ribadisco tutta, la comunità. Se dovessi perdere, la mia e la nostra collaborazione e disponibilità saranno fuori discussione. Io sono convinto che anche Cristian interpreti quest’aspetto allo stesso modo. Mi dispiace soltanto un particolare: avrei voluto fare del dialogo il tema iniziale della campagna elettorale con la proposta di un confronto pubblico. Purtroppo questa proposta non è stata accettata. Ad ogni modo gli esprimo tutto il mio affetto. E che vinca il migliore.
Cristian: Ho gia espresso il mio pensiero su Alessio Mandis mio antagonista. Ci conosciamo da sempre, ci siamo sempre rispettati a vicenda, lo ammiro perché anche se così giovane è una persona matura, seria, garbata e rispettosa,…è un ragazzo con una forte personalità. Non sono parole di circostanza, ma il mio sincero pensiero verso una ragazzo che come me ha il coraggio e tanta voglia di mettersi in gioco al fine di Amministrare Gonnostramatza.