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La "favola" dei microfoni scomparsi…
Di Dottor Sagamentu (del 05/07/2010 @ 19:37:07, in News, linkato 2327 volte)

La "favola" dei microfoni scomparsi…

" C’era una volta un piccolo paese di collina attraversato da un incontaminato torrente e immerso nel verde di una rigogliosa campagna fiorita. Vivevano in questo tranquillo e sereno paesino, chiamato Gonnostramatza, delle fatine buone dotate di un incantevole voce, che si dilettavano con tanto altruismo e sana carità cristiana ad animare con il loro bel canto e la loro coinvolgente musica, la messa domenicale e tutte le feste religiose del paese.

Diffondevano con la musica e il canto un messaggio di gioia, tra i tanti anziani e i pochi ragazzi e bambini, bisognosi più che mai di un sorriso, di una parola di conforto, di un po’ di musica che gli aiutasse a superare le difficoltà. Prese dall’entusiasmo avevano anche acquistato, con i loro piccoli risparmi, tutta la bastante attrezzatura d’avanguardia, per offrire una qualità ancora maggiore nei brani da eseguire, affinché il loro canto e la loro musica arrivassero meglio e dappertutto.

Ma un Martedì di Giugno, e più precisamente il 29 mattina, nella piccola chiesa di campagna di San Paolo, durante l’imponente e sentita festa paesana, dei piccoli folletti dispettosi, e forse un pochino invidiosi della bravura e della bontà delle fatine, portarono via loro, due microfoni e un asta, che le ingenue fatine avevano appoggiato incautamente sopra il muraglione in pietra antistante la chiesa.
Le fatine buone con le lacrime agli occhi cercarono per ore e ore, chiedendo di qua e di la, andando su e giù per la campagna di Serzela, mentre i dispettosi e invidiosi folletti se la ridevano, nascosti nel boschetto dietro imponenti querce secolari, soddisfatti di essere riusciti a far piangere le fatine buone.

Dei preziosi microfoni e dell’asta, non se ne seppe mai più nulla. Le fatine buone persero la gioia di cantare e suonare e il piccolo paese senza la loro musica e il loro canto diventò giorno dopo giorno sempre più triste… 


Ora cari amici, vi chiediamo di aiutarci a cambiare il finale di questa triste favola.
Se qualcuno di voi ha visto, per caso, martedì 29 giugno a fine mattinata, qualche “folletto dispettoso” aggirarsi nei paraggi della chiesa di San Paolo e trafugare i microfoni e l’asta lo convinca, gentilmente, a restituire il tutto alle “fatine buone” affinché riprendano ad allietarci con la loro coinvolgente musica e il loro bel canto.
E voi cari “folletti dispettosi” riflettete sul vostro gesto inconsulto, e se decidete di cambiare idea, cortesemente, lasciate un messaggio su questo blog, e crediamo che tutto il paese di Gonnostramatza ve ne sarà grato.

Dottor Sagamentu