\\ Home Page : Articolo : Stampa
Gonnostramatza: La Storia Del Ponte In Stile Romano
Di Staff SuTramatzesu (del 18/10/2012 @ 16:00:44, in Blog, linkato 1999 volte)

Cari amici lettori conoscete la storia dei 3 ponti di Gonnostramatza ed in particolare quella del Ponte in Stile Romano? Ebbene il nostro amico tramatzese Michele Podda, con questo interessante scritto proverà a delucidarvi sull'esistenza o meno degli stessi, stimolandovi a conoscere sempre meglio la storia del nostro paese.

La Storia Del Ponte In Stile Romano
Nei primi anni 90 l’amministrazione di Gonnostramatza fece fare una ricerca araldica sul paese. Tra cui la storia dei ponti,che ancora oggi nel sito istituzionale del comune troviamo scritto così:

Dal Sito Istituzionale Del Comune Di Gonnostramatza
I rioni sono attualmente collegati da tre ponti. Il primo nella strada provinciale numero 46 Ales-Gonnostramatza realizzata per il volere del Rettore Aru nel secolo XVI. Il secondo venne costruito in sostituzione di un ponte di epoca romana a cinque arcate (riportato nello stemma Comunale) demolito nel 1928 per la realizzazione degli attuali argini. Il terzo ponte è stato realizzato negli anni 60 con la costruzione della strada provinciale per Siddi.

Dal Dizionario Storico Angius Casalis
Un ponte ben costruito serve alla comunicazione tra i due rioni. In essi contribuì il popolo,ma il più della spesa fu conferita dal rettore Aru, che governò questa parrocchia verso la fine del secolo XVI? e volle a quest’opera utilissima consacrare due sue prebende. I Gonnesi benedicono tutt’ora alla sua memoria. Ed io rendo al degno sacerdote l’onore che si merita per l’uso ottimo che seppe fare dei frutti dei suoi beni. In questo fiume vengono dalla parte di monte Siddi alcuni ruscelli il Coccioledda che attraversa il rione di levante, ed ha un piccolo ponte(poi continua ,ma per la nostra ricerca basta questo).

Dall’archivio Diocesano
Rettore Francesco de Aru (1645-1661) < si firma Franch Dearo>. Appare esaminatore sinodale e Rettore di Gonnostramatza nel sinodo di Mons. Manunta celebrato nel Gennaio del 1645, ma evidentemente stava in questa parrocchia già da prima. E tradizione che sia stato lui a costruire per primo il ponte sul fiume che attraversa il paese sostenendone a suo carico le spese, e gli sarebbero costate due annate dei frutti della rettoria. (Morì a Gonnostramatza il 19 Marzo 1661)

Riflessioni
L’abate Vittorio Angius venne a Gonnostamatza nel 1841 e disse che a Gonnostramatza esisteva un ponte ben costruito per volere del rettore Aru alla fine del secolo XVI? essendoci il punto interrogativo si presume che le informazioni della datazione non erano documentate, sicuramente era venuto a sapere questo solo per via di ricordi della popolazione, cita anche un piccolo ponte che si trova nel ruscello Coccioledda, lo studio araldico dei primi anni 90 dice che il ponte della sp 46 è del XVI secolo .Quindi del ponte romano non ne parla proprio? Nel 1841 quando l’abate Angius si recò a Gonnostramatza, non notò il ponte romano? il ponte romano non era ancora costruito? Lo studio storico del 1990 è errato?

Conclusioni
IL ponte di cui parlava l’abate Angius è sicuramente il nostro famoso ponte di epoca romana. Angius disse che fu costruito dal rettore Aru nel XVI? secolo, tramite l’archivio diocesano siamo venuti a sapere che il rettore Aru governò la nostra parrocchia dal 1645 al 1661,quindi la costruzione del ponte risalirebbe a metà del XVII secolo. Sappiamo bene che il ponte della strada provinciale per Siddi e stato costruito inizi anni 1960. Mentre il ponte della provinciale 46 dovrebbe essere stato costruito nel 1888,in quanto esiste ancora oggi una pietra miliare raccolta da un nostro compaesano, a metà degli anni 1950,in quel periodo venne asfaltata la suddetta strada,sino ad allora esistevano sul ponte dei muretti laterali in cui era incastonata la pietra, distrutti allora per far parte alle attuali ringhiere. Questa cartina storica di Gonnostramatza del 1873 mette in evidenza il ponte di epoca romana il piccolo ponticello che si trovava nell’attuale viale Kennedy tra la casa di Ettore Garau e Fernando Sebis,ma non si vede nessun ponte sulla strada provinciale 46.

Michele Podda