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Gonnostramatza.. il ricordo del 4 Novembre
Di IlCarbonaro (del 07/11/2009 @ 14:05:48, in Eventi, linkato 1569 volte)

Si è svolta anche questo 4 novembre, in paese, la commemorazione dei caduti in guerra. Un appuntamento a cui Gonnostramatza partecipa ricordando gli uomini che persero la vita nelle più grandi catastrofi belliche che l’umanità ha vissuto. Il tempo scorre, anno dopo anno, e separa dal presente quegli eventi che segnarono il vivere di uomini e donne che invecchiano, portandosi dentro un’esperienza solo in minima parte trasmissibile. Il quattro novembre a Gonnostramatza c’erano i reduci dell’ultima Grande Guerra, lo sguardo fisso nel vuoto a rivedere i giorni del conflitto, a ripensare alle vicende in cui la paura e l’inconsapevolezza si mischiavano, come ha raccontato qualche giorno fa’ tziu Ciccino Cocco, all’epoca di stanza a pochi chilometri da Monte Cassino. Gli occhi azzurri hanno guardato a quei giorni con lo stupore di chi si accorge, ancora una volta, che dentro a quel caos di bombe e spari neppure una scheggia riuscì a ferirlo. C’era tziu Rizieri Locci, che solo qualche giorno prima mi raccontava la sua corsa verso il Sud in compagnia di un gruppo di partigiani, inseguito dai tedeschi: mi ha mostrato, appoggiando il bastone e piegandosi come un ragazzino, il segno di una “scuppettada” che gli arrivò dritta dritta alla gamba. C’erano altri reduci, c’era il Sindaco in fascia tricolore, e c’era la gente: poca. Mancavano i bambini delle scuole elementari, per scelta della dirigenza scolastica. Mancava quest’anno, non certo per volontà sua, tziu Remigio Abis, a causa di qualche problema di salute. C’erano i parenti di quel Renzo Atzei che cadde offrendo la vita in retroguardia per salvare quella dei suoi compagni. Dopo la deposizione della corona di alloro e dopo il discorso del Sindaco, in cui si è ricordato che, quello attuale, è il più lungo periodo di pace vissuto dal nostro Paese, si è fatta lettura di tutti i caduti di Gonnostramatza. Si è fatto ricordo di chi non ce l’ha fatta, di chi ha ceduto il passo alla vita perché altri, nel gioco perverso delle parti, sopravvivessero. Qualcuno certamente avrà pensato con nostalgia ai suoi morti, forse per la seconda volta, data la vicinanza della festività del 2 novembre e il viavai dei compaesani nei pressi del Camposanto. A distanza di 64 anni dalla fine dell’ultimo conflitto, ancora una volta si è ripensato alla tragicità delle scelte umane, alla fortuna di chi sopravvisse e al dolore di chi non ce la fece. Ogni anno, nonostante una partecipazione sempre più esigua, si commemora; non già per guardare ai giorni tristi del passato, ma per inviare un messaggio agli uomini del futuro, ai nostri figli, ricordando loro che non c’è trionfo in guerra, non c’è splendore, non c’è alcuna gloria. Anche se il tempo, inesorabilmente, ci sottrae piano al dolore delle ferite.

Il Carbonaro

Alcune Foto del Camposanto (2 Novembre 2009):