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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di MisterBlog (del 06/08/2009 @ 16:45:42, in News, linkato 1588 volte)
Cari lettori, come ben ricorderete, alcuni mesi fà decidemmo di affrontare la questione della attivazione della banda larga a Gonnostramatza. La risposta che ci venne a suo tempo data dal direttore Affari Generali (Regione Sardegna) indicava in Luglio 2009 il mese nel quale anche Gonnostramatza, avrebbe avuto attivo il collegamento Internet veloce con tecnologia ADSL. Ebbene, ci ritroviamo nel mese di Agosto e di tale tecnologia neanche l'ombra. Allo stato attuale delle cose, ci sembrava doveroso affrontare nuovamente l' argomento perchè pensiamo che l’innovazione digitale non solo costituisce un fattore di sviluppo per l’intera comunità, ma garantisce anche quella competitività che è in grado di contribuire alla crescita economica e sociale del nostro paese. Non a caso, l’accesso Internet a banda larga viene da molti definito come una vera e propria infrastruttura al servizio sia del mondo produttivo che dell'uso privato. Partendo da queste considerazioni, abbiamo deciso di contattare l' Assessore Maria Paola Corona ( Affari Generali, Personale e Riforma della Regione) La quale con molta disponibilità (e per questo a nome dello staff de SuTramatzesu La ringraziamo), attraverso il suo ufficio ha voluto personalmente informarci e darci delle risposte in merito allo stato attuale dei lavori. Gentile ..., su espressa richiesta dell’Assessore Corona, Le scrivo in merito alle richieste avente ad oggetto delucidazioni sullo stato di avanzamento del progetto riguardante l'attivazione del servizio ADSL nel suo paese, Gonnostramatza. Le confermo che le mancate autorizzazioni con tecnica di scavo di tipo mini trincea, sul manto stradale, hanno provocato una dilatazione dei tempi pianificati a livello progettuale. In data odierna sonstato informato dal Direttore Lavori che è stata presentata una nuova autorizzazione con variante chedovrebbe sbloccare la Vostra situazione. Tale variante consiste nell'utilizzo di una tecnica mista con scavo tradizionale e mini trincea esclusivamente a livello urbano. L'Assessore in relazione a tale progetto, ha inoltre riscontrato una mancanza di comunicazione, per cui ha disposto la creazione di una sezione dedicata nel Sito Istituzionale alla voce Argomenti- >Innovazione Tecnologica->Banda Larga, in cui si potranno reperite le informazioni basilari sul progetto, insieme ad uno stato di avanzamento lavori. http://www.regione.sardegna.it/j/v/40?s=1&v=9&c=6861&na=1&n=10&va=2 Inoltre, il direttore lavori ci ha confermato che l'attivazione del serivizio ADSL avverrà nel mese di Ottobre 2009, come potrà verificare dai documenti inseriti nella sezione attivata. Le posso assicurare che i nostri sforzi vanno nella direzione di assicuraVi il prima possibile l'ottenimento di tali servizi. La informo inoltre, dell'impegno profuso dall'Assessore in questo periodo attraverso riunioni e continue sollecitazioni affinchè avvenga una veloce accelerazione delle attività di progetto per il rispetto dei tempi progettuali.
Agli inizi dell’estate, il frumento era pronto per la mietitura. Giorni di sole canicolare avevano portato a maturazione il grano che, alla fine, riposto nei solai e difeso opportunamente da “is arresias” doveva servire a nutrire la famiglia per tutto l’anno e spesso serviva per barattare altra merce, in quanto i soldi veri erano pochissimi. Alcuni “Messadoris” di quel periodo dell’anno emigravano, i primi emigranti per lavoro che io ricordi. Era tempo della mietitura in certe regioni, come nel campidano, si richiedeva manodopera nei campi. Non esistevano ancora le “trebbie” e le “mietitrebbie” . Tempo di mietitura dunque. Ai primi allori “a mangianeddu chizzi” i mietitori messi al braccio i “manascibis” specie di manicotti perché “s’arista” del grano non entrasse nelle maniche della camicia, erano già in pieno lavoro. Il primo consisteva nel legare con i “liongius” i vari manipoli del giorno avanti, perché col sole alto il grano sarebbe diventato “arridu” e il legare sarebbe stato molto più difficoltoso. Anche le spighe con la calura, cadono più facilmente, facendo la gioia delle spigolatrici che, dietro i mietitori vanno cercando e mettendo in una sacca legata sul davanti le spighe disperse. Sul mezzogiorno, i mietitori e i suoi aiutanti, con le spigolatrici, si mettevano sotto un improvvisato ombreggio, vicino al carro, o cercavano un bell’ albero ombroso e là prendevano un buon boccone e riposavano alquanto prima della seconda tappa del pomeriggio. Quasi sempre il mangiare era quel pane e formaggio.. chi era fortunato aveva il saporitissimo “casu marzu”. Il pane casereccio veniva accompagnato anche da cipolle, uova e qualche pezzo di salsiccia. Spesso il pane era integrale, “sa lada grussa” divisa nel mezzo e biscottata al forno, i cui pezzi prima di essere consumati, venivano ammorbiditi con l’acqua un momentino e poi messi al sole a intiepidire. Il pasto frugale veniva innaffiato con buon vino, per quanto possibile al fresco. Finita la mietitura, inizia la grande festa nelle aie, ne “ is axrobas”. I covoni vengono portati in luogo aperto dove il vento può spirare meglio, e lì sono sistemati per terra, in un grande cerchio. A questo punto entrano in azione i buoi e i cavalli, i quali per ore e ore, sotto il sole accecante, pestano e trepestano sminuzzando il cerchio dei covoni. Alla fine tutti i grani usciranno dalle spighe e il frumento sarà pronto per essere seminato. Raccoglie tutto con vari attrezzi, “is trebutzus, is iscovas, e is pabias” e lo ammucchia per formare “sa biga” un grande prisma trapezoidale formato di grano e paglia. La speranza adesso è che arrivi presto il maestrale, un favorevole “bentu estu po podi bentuai”, solo così il grano potrà essere completamente ripulito dalla pula. Sulla biga del buon e tanto prezioso grano il contadino segna con “sa pabia” una bella croce, ad affermare come il padre che sta nei cieli provvede agli uccelli e gigli dei campi, così non lascia mancare il nutrimento ai suoi figli che, col sudore della fronte si sforzavano a procurarselo. Come atto finale, il grano veniva, “incungiau” portato a casa per essere conservato oppure ammassato nel monte granitico, “su monti” per essere venduto. Chiudeva le fatiche agricole dell’estate “s’incung’e e sa palla” che con alcune manciate “de fa mobia” doveva servire al nutrimento delle bestie durante l’anno. Fatiche su fatiche e povertà serena.... ma, facendo il paragone con la vita impazzita di oggi, possiamo ben dire beati quei tempi di pace. Oggi sappiamo che quelle erano stagioni felici che la gioventù di adesso purtroppo non ha conosciuto nè gustato e neanche può immaginare.
Lo Staff de "SuTramatzesu" Augura a tutti Buon Ferragosto 2009 ....
Il blog per alcuni giorni và in vacanza... Il nostro Arrivederci a Settembre...
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Articoli Scritti _ SuTramatzesu
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