Di MaPi (del 14/03/2010 @ 09:23:33, in Racconti, linkato 1567 volte)
DAI PICCIONI ALLE EMAIL
Ora, finalmente posso spedirla! Mi connetto velocemente ad internet, ma un inaspettata scritta “non in linea” spegne il mio entusiasmo. Come non in linea? Ma se è tutto acceso. Do una sbirciatina al modem: le lucette sono verdi “in linea”, ma il computer insiste con la scritta “non in linea”. E ora che faccio? Questo documento è urgente devo spedirlo adesso, subito! Cerco di mantenere la calma. Ci riprovo, incrocio le dita, chiudo gli occhi…ma quando dopo pochi secondi li riapro nulla è cambiato, c’è sempre la solita fastidiosa scritta. Guardo preoccupata l’orologio a parete: sono già le 23,30 e questo benedetto documento deve arrivare entro le 9 di domani mattina.
Potrei portarlo io di persona, se non fosse che l’ufficio è dall’altre parte del mare, a Roma. Caro nonno se ci fossi tu con i tuoi magici piccioni viaggiatori, avremmo già risolto il problema. Con nostalgia ripenso a lui, al mio nonno solare, pacifico sempre sorridente. Viveva a Gonnostramatza, in su xiadeddu, in una vecchia casa, l’ultima, quasi fuori dal paese tutt’intorno solo campagna. In quella verdissima e profumata campagna aveva lavorato a lungo. Si era guadagnato da vivere pascolando animali a volte suoi ma il più delle volte di altri. Indossava sempre giacca e pantaloni grigi e un impeccabile camicia bianca. Si trattava di vecchi abiti consunti e stinti, ma mai sgualciti e sempre odorosi di sapone di marsiglia.
Lo ricordo seduto nei gradini della vecchia casa, sulla mano destra stringeva sa mazzocca, il tradizionale bastone di legno, compagno inseparabile di lunghe camminate. Nel taschino sinistro della giacca teneva nascosto gelosamente un vecchio orologio. Ogni volta che lo apriva per guardarne l’orario, richiudendolo lo accarezzava dolcemente, diceva che se era ancora a questo mondo lo doveva proprio al suo “amico orologio”. Fu costretto a partire per la guerra del 15\18. La chiamata arrivò il giorno del suo matrimonio.
Due uomini di legge si presentarono nella piccola chiesa di Sant’Antonio e fortunatamente gli concedettero di stare ancora un giorno con la giovane moglie. Venne destinato a Sassari e il suo compito fu quello di addestrare piccioni viaggiatori. Lo fece con passione per tanto tempo, ma un giorno discusse animatamente con un suo superiore (non raccontò mai il perché del litigio) e finì al confine austriaco, dove venne ferito gravemente ad una caviglia e sul petto, ma proprio grazie all’orologio si salvò, il proiettile rimbalzò ammaccando lo sportellino in acciaio. Ripenso sempre a quella volta che mio nonno mi chiese di comprargli una busta, un foglio e un francobollo per scrivere una importante lettera.
Certo mai e poi mai avrebbe immaginato che ora le lettere si spediscono senza francobollo e se il computer è “in linea” giungono a destinazione in pochi secondi. Forse faceva bene nonno a scrivere le lettere a mano. Se lo avessi fatto anch’io 10 giorni fa ora non starei qui a disperarmi. Cerco di rilassarmi davanti a una calda tisana e rileggo sul monitor la lettera che mio malgrado non riesco ad inviare…
Al Presidente della Repubblica Italiana Palazzo del Quirinale 00187 ROMA
Onorevole Presidente, chi le scrive è un vecchio tramatzese chiamato tanti anni fa a svolgere il suo dovere di cittadino Italiano, partire per la guerra. Sono stato un onesto lavoratore, ho sposato una donna colta e onesta e l’ho sposata a Gonnostramatza, il giorno in cui ricevetti la chiamata alla guerra. E’ stato il giorno più bello della mia vita per due motivi: ho sposato la donna che amavo e ho potuto consumare un abbondante pranzo in allegra compagnia di tutto il paese. Sposando la mia Antonietta ho sempre pensato al nostro futuro con un dignitoso lavoro e con tanti figli che il Buon Dio avrebbe voluto donarci. Non posseggo molto solo qualche appezzamento di terreno e qualche animale che mi hanno permesso di campare dignitosamente.
Partire e andare a fare la guerra, sparare al nemico per salvare la propria vita e difendere la nostra amata Patria è un atto doveroso che ogni cittadino italiano deve compiere sempre e comunque. Però lei mi permetterà un importante riflessione: anche il nemico spara per salvare se stesso e penso quindi che il nemico altro non è che un fratello che ha il nome della Patria diversa dal mio. Ho visto morire i miei compagni e tanti nemici, e ogni volta è stato un dolore immenso che ancora oggi rivivo.
Il buon Dio ha voluto tenermi in vita ma questo non è bastato a salvare la vita di mio figlio Salvatore, morto tragicamente a Cagliari durante un bombardamento nella guerra di liberazione. Il dolore che portavo dentro è diventato mille volte più forte. E’ un macigno che lacera la mia anima ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della mia vita. Signor Presidente Voi potete immaginare il dolore che provo, ma mai potrete comprendere appieno la lacerazione della mia amata Antonietta, il dolore di una mamma che perde il suo amato figlio a soli 20 anni.
Da quel girono non ha più regalato un sorriso, ha fatto il suo dovere di moglie e madre, ma a casa nostra non si sono più festeggiati natali e pasque e purtroppo abbiamo anche negato la gioia dei compleanni agli altri figli. La mia amata Antonietta dopo poco tempo mi ha lasciato solo, è morta di dolore, il suo cuore si è spento giorno dopo giorno. Signor Presidente fiumi di parole sono state dette e scritte, su questa odiosa e terrificante parola “guerra” e molte altre se ne diranno e scriveranno e mille immagini abbiamo visto, e vedremo ancora. La guerra genera dolore e vittime civili, sempre.
La guerra è il fuoco dell’inferno sulla terra. Guerra ma perché! La prego Signor Presidente diffonda questo messaggio, faccia riempire di cartelli tutti i muri del nostro paese, lo faccia scrivere in ogni angolo affinché nessuno debba più soffrire come me, come la mia famiglia, come tante altre famiglie. Mi rimane così poco da vivere. Dovrei essere contento perché lassù rincontrerò i miei amati Antonietta e Salvatore, ma il dolore di tante guerre che ancora si fanno nel mondo non rendono i miei ultimi giorni sereni e felici. Penso ai miei nipoti e sogno per loro un mondo migliore, più umano e insegno loro a credere nella pace e lottare per la sua realizzazione, tenendo aperto e ben vigile un occhio e chiudendo l'altro per sognare. Non mi deluda. Con Osservanza
Firma
Caro nonno ora riaccendo il computer e sono sicura che finalmente sarà “in linea”. Vedrai fra pochi minuti puntualmente come da 30 anni la tua lettera arriverà nel solito ufficio, a Roma, e il Presidente della Repubblica si deciderà finalmente a rispondere (o io non smetterò mai di spedirgliela).
Dedicata a tutti i Tramatzesi e non, Cavalieri di Vittorio Veneto.
Di MisterBlog (del 09/03/2010 @ 09:36:59, in Blog, linkato 1256 volte)
Cari lettori, pensavate che il Carnevale fosse finito?? Ed invece eccoci quà con un video realizzato dai nostri "inviati Tramatzesi" in giro per le Sfilate Carnevalesche di Samassi, Guspini, San Gavino Monreale, Villaverde, Terralba e Marrubiu...
Forse non tutti sanno che nel dizionario-geografico-storico-statistico commerciale del 1841 l’abate e storico piemontese Goffredo Casalis descrive così Gonnostramatza:
…villaggio della Sardegna nella provincia d'Isili e nel mandatario di Mògoro, sotto la prefettura d'Oristano. Era compreso nel Parte-Montis, antico distretto del giudicato d'Arborea…Giace sulle due sponde del fiume principale della regione. Le case sono fabbricate a pietre e a fango, non usandosi in queste parti i mattoni crudi (làdiris), e sono disposte irregolarmente da contrade storte e ora larghe, ora anguste, e nell'inverno assai fangose, e in molti tratti non praticabili…L'estensione territoriale di questo Gonnos può valutarsi a circa starelli 5750 che nella massima parte è in pianura. Si possono notare dalla parte del sirocco tre colline denominate Cucuru-Cabònis, Santavittoria e Cucurubingias; e dalla parte verso il meriggio l'eminenza che dicono Crucu.
In alcuni siti trovasi terra ottima per la fabbricazione de'mattoni e tevoli. Il fiume sunnotato ridonda qualche volta in inverno, e allaga per qualche tratto i campi con grave danno de' seminati, e con incomodo degli abitanti del paese. Un ponte ben costrutto serve alla comunicazione fra due rioni. In esso contribuì il popolo, ma il più della spesa fu conferito dal rettore Aru... In questo fiume vengono dalla parte di monte Siddi alcuni ruscelli, il Coccioledda che traversa il rione di levante, ed ha un piccol ponte, quindi un altro rivolo alla parte di mezzogiorno che taglia la via a Serzela, e l'altro alla parte contraria che dicono Fascas, e che vive solo nelle stagioni invernale e primaverile.
Popolazione.Nell'anno 1839 si numeravano in Gonnos anime 850, delle quali 410 nel sesso maschile e 440 nel femminile distinte in famiglie 230. La media dà nascite annuali 25, morti 15, matrimonii 6. I più mancano prima del sessantesimo anno. Nella prima età è la maggior mortalità, e questa osservasi principalmente nel mese d'agosto. La ragione di tanta pernicie pare esser questa, che andando le donne alla stoppia portano seco i bambini, non avendo a chi raccomandarli, ed ivi li depongono sopra il terreno bruciante, non usando altra cura che di ricoprirli dal sollione con un panno disteso sopra tre canne riunite in alto. Lo stesso praticandosi ne' vicini paesi e in altre parti vedesi lo stesso effetto, il quale non è poi veduto in rispetto a quei piccoli che non patiscono la stessa inclemenza. Nelle altre età vedonsi corpi robusti, e così temperati da resistere alle più forti cause morbifere. Le malattie più frequenti e perniciose sono i dolori laterali e i mali di fegato. I due flebotomi che si hanno per curare la sanità pubblica, dopo aver salassato ed aver adoperate le sanguisughe così, come da persone più dotte della setta de' dissanguatori usasi in altre parti, lasciano che operi o il male o la natura. Si ha una levatrice.
Professioni.Sono applicate all'agricoltura famiglie 150, ai mestieri 30, alla pastorizia 6. Vi sono poi famiglie nobili 5 con 9 individui, quindi le famiglie de' preti, de' notai e dei ricchi. Le famiglie non possidenti sono 100. Le donne lavorano in 215 telai, panni, lani e lini pel bisogno della famiglia. Quasi in tutte le case è questa macchina di antica forma, perchè ogni donna, di qualunque stato ella sia, quando va nella casa del marito, tra tutti i mobili e arnesi che vi porta, pone primo il telajo. Nella scuola primaria si numerano fanciulli 10. Il frutto finora ottenuto da questo insegnamento è quasi nullo.
Agricoltura.Nel generale questo territorio è attissimo ai cereali, e nutre ottimamente le diverse specie de" fruttiferi, principalmente gli olivi e i mandorli. Si sogliono seminare annualmente starelli di grano 900, di orzo 100, di fave 250. L'ordinaria fruttificazione è all'ottuplo. Di lino se ne semina pochissimo. Le vigne non sono molto curate; e non pertanto producono abbondantemente. Le uve sono bianche, e la più comune è quella che dicono nuràgus; però anche i vini sono bianchi. L'estensione piantata a viti sarà circa di 110 starelli. Gli alberi fruttiferi, sebbene allignino, sono ancora rari. Vi saranno 100 ulivi, 2000 mandorli, ed un altro migliajo di altre diverse specie.
Bestiame.È in piccolissimo numero, non avendosi che 200 buoi per l'agricoltura, 50 vacche, 20 vitelli, 40 cavalli, 15 maiali, 40 porci, 50 pecore. Quest'ultima specie pascola nella regione di pastura comune che dicono Pabarìle, le altre nel prato e nelle terre chiuse (le tanche).
Religione.I gonnesi sono sotto la giurisdizione del vescovo di Ales. La chiesa maggiore è dedicata all'arcangelo s. Michele, ed il paroco che la governa ha il titolo di rettore ed è assistito nella cura delle anime da altri due preti. Quindi vi ha una sola chiesa filiale che trovasi all'estremità dell'abitato ed è dedicata a s. Antonio abate, ed un'altra in campagna. La principale sacra solennità è per il titolare. La festa è accompagnata dal solito spettacolo della corsa de' barberi. La chiesa rurale che accennai è l'antica parrocchia del deserto villaggio di Sèrzela e trovasi a mezz'ora da Gonnos in sulla sponda sinistra del fiume. Essa era dedicata a san Paolo apostolo, e tiene ancora il suo fonte battesimale, l'altar maggiore di legno dorato con pitture in tavola di molta antichità e di gran pregio…
Carissimi lettori, Vi proponiamo un'altro video riguardante l'attivita' teatrale a Gonnostramatza svoltasi nei locali dell'oratorio nel 1997. Si tratta di una Farsa in atto unico scritta da Luigi Cherchi, la storia e' quella di un ragazzo Continentale che si trova in Sardegna per svolgere il servizio militare. Dopo alcuni mesi di fidanzamento decide di portare all'altare Marisa che è già intenta nei preparativi. La madre però è scettica, quel ragazzo non le piace proprio, ma ci vorrà una lettera del sacerdote di un'altro paese e amico del parroco che dovrà sposarli, a dare conferma della sua premonizione. Il resto lo vedrete guardando il filmato. Buona Visione!!
ilbottigliaro
TOTO' SORDAU TONTU
Personaggi ed interpreti
Toto' Soldato - Innamorato ....................Antonio Scano Marisa - Figlia ..................... Mistica Abis Maria Annicca - Madre ..................... Stefania Abis Gisa - Insegnante ...................... Ivo Sebis
Di MisterBlog (del 23/02/2010 @ 10:01:38, in Eventi, linkato 1478 volte)
XI° Edizione Carnevale Tramatzese
La Proloco di Gonnostramatza organizza per Martedì 16 Febbraio, l'undicesima Edizione del Carnevale Tramatzese. A partire dalle 15,00 tutti i bambini, ragazzi, adulti sono invitati a partecipare alla serata in maschera per le vie del paese... Prevista la distribuzione delle zippole e anche la musica con il karaoke...
Mi raccomando, partecipate numerosi....
Il Video del Carnevale Tramatzese XI° Edizione realizzato da Gionata Sireus e Simone Ardu.
Il Video(Sireus-Ardu)
Alcune immagini del Carnevale Tramatzese Anno 1998:
MASCHERE A TEATRO
GONNOSTRAMATZA 24 FEBBRAIO 1998
ORATORIO SAN LUIGI
"Tranne qualche eccezione il mio Carnevale, e non solo il mio, è stato questo... il travestimento sul palco del Teatro dell' Oratorio San Luigi nel quale giochiamo a far rivivere i personaggi Inventati, Tradizionali o Maschere della Commedia dell'Arte".
Di Subixinu (del 22/02/2010 @ 13:23:29, in SuBixinau, linkato 1863 volte)
MOGORO - Saporis Antigus -2010 + MAMUTZONES
Su BIXINAU 20 Febbraio 2010 MOGORO
Cari lettori, abbiamo ricevuto ancora una volta un invito da parte de Su Bixinu, questa volta e' un Tramatzese che abita in "SuBixinau" di Mogoro ma che lavora e opera a Gonnostramatza. La sua è stata una preziosa guida in una manifestazione denominata SAPORIS ANTIGUS, organizzata da alcune Associazioni e dall'Amministrazione Comunale di Mogoro ( Mogoro Danza, Oratorio San Bernardino, Moto Club Su Nuraxi, Ass. Anziani Mogoresi, Ass. Musicale Mogorese, Circolo ANSPI , Orogom, Roots). L'Evento si e' svolto nel vecchio borgo di Mogoro e comprendeva l'esposizione e degustazione di prodotti enogastronomici Mogoresi , proposti al pubblico all'interno dei Vecchi Portali, in una bellissima cornice "disturbata" leggermente dalla pioggia. Una serata comunque festosa ed interessante, nella quale abbiamo avuto modo di visitare i vari banchetti con l'esposizione di Formaggi, Salumi, Dolci tipici. Erano presenti anche alcune botteghe Artigiane di Mogoro: Tegole Sarde, Su Scannaiu e il Conciatore di pelli. L'attrazione Festosa e Carnevalesca dei MAMUTZONES di Samugheo accompagnati da " IS COGAS ". A fine serata Dolci, Formaggi, Fregua Sarda cun Sattizzu, Fasou cun pezza de proccu, pani indorau, cixiri cun craxjou, Zippuas e binu biancu e nieddu de Moguru PO TOTTUS FINTZAS A CANDU c'indèsti. Il tutto allietato dalla MUSICA di NICOLA Melis & Co. Attrus annus..
Di ilbottigliaro (del 17/02/2010 @ 19:21:01, in Blog, linkato 7753 volte)
NOMMINGIUSU TRAMATZESUSU
In questi ultimi tempi in cui Internet e la Rete stanno avendo una diffusione capillare, a ritmi sempre più vertiginosi, grazie anche a Facebook, ai Blog ed ai Social Networks in generale, si parla sempre più spesso di Nickname. Ma in sostanza che cos'è un Nickname? Provando a tradurlo simultaneamente dall'inglese, scopriremo che è il corrispondente italiano di Nomignolo. Ecco grazie alla rete è tornato prepotentemente di moda il Soprannome, un po', per celare l'identità di una persona, ma anche per quella voglia di emulare famosi scrittori, cantanti, sportivi, artisti in genere, che si nascondono dietro un più affascinante Pseudonimo.
Ovviamente c'è differenza tra un soprannome quasi imposto che altri ti affibbiano e un Nickname che uno sceglie di usare liberamente. Forse non tutti sanno che il personaggio che più di altri può contare pseudonimi (Sergei Petrov, Lucky Boo Wilbury, Jack Frost, Bob Dylan) è Robert Allen Zimmerman vero nome appunto del grande Bob Dylan. Lo stesso Albano è lo pseudonimo di Albano Carrisi e come non ricordare Mogol pseudonimo di Giulio Rapetti. Anch'io nel mio piccolo, nel lontano 1996 ho voluto giocare per farmi conoscere soprattutto su Internet e mi sono "inventato" lo pseudonimo ilbottigliaroPazzo. Questi invece sono alcuni soprannomi di alcuni personaggi pubblici italiani: Giorgio Armani (l'asola dei famosi) - Riccardo Cocciante (piccolo grande gnomo) - Adriano Celentano (il molleggiato) - Alessandro Del Piero (Pinturicchio, l'uccellino) - Vasco Rossi (un'acquavite spericolata) - Gianna Nannini (il tuo naso è come un rock) Simona Ventura (la ganzetta dello sport).
Ma ciò che più ci preme in questo post è cercare e catalogare i Soprannomi dei Tramatzesi, e per fare questo siamo andati a indagare la dove non arrivava la nostra conoscenza. Abbiamo intervistato dapprima gli anziani, l'importante memoria storica del paese, per capire quando e quanto venivano usati nel passato i soprannomi e perché venivano affibbiati. Abbiamo poi coinvolto nella nostra ricerca anche le nuove generazioni e perfino i bambini. Per la prima volta abbiamo sentito nominare il proprio soprannome dalla voce degli interessati.
Abbiamo capito che l'uso è notevolmente in fase calante anche se comunque ha sempre una buona frequenza. Si continua a trarre spunto da imperfezioni fisiche, caratteristiche somatiche, anormalità, debolezze e perfino dai mestieri. Sono inoltre più gli uomini che le donne a farne uso, ma anche a tramandarselo di padre in figlio per generazioni. L'ultima curiosità che possiamo svelarvi e' il nome del tramatzese che per il momento puo' vantare il numero maggiore di nommingiusu:Felice Pioppo. Speriamo con questo simpatico post di non offendere nessuno e Vi preghiamo di aiutarci ad integrarne altri in questo elenco, lasciando un messaggio nell'articolo.
SCIADADEDDU, MUSCU, CAGALLA, CONCHEDDU, SU BADABA, SA TZOPPA, COIXEDDA, SA TZONCA,
TOTTUCONCAS, FIGU SICCADA, ZELLU, SU PISCIAIU, PASTASCIUTTA, BOMBARDA, CRAPITTA CAGADA, SA TZINGARA , CORRIEDDA, PARADISU, MORTALLIN, BADDINCU, PILLEDDA, SU TACCALLA, TUREDDU,
LUTZIFURU, FAGOI, LEPIREDDU, SU PITTOI, SA CHICHIELLU, DUBBU, SCAGATZA, GAMBODILEGNO, SU CUADDU, SU SCRUTZU, MURRETTU, CICCINU , BISSENTI, BULLEDDA, MOTORI, SU MUCCOSU, CUBEDDU,
STENTA, PITTURRA, SPERRADEBA, FRORIANNU, SU PROCCU, RAVENNA, DURBANS, SU BECCIU, SA MENTI, CRABATTORI, CORANTA, AFFUMMAUSU, PEIDACOCCA, MURRETTU, MOIMOIBOGATZA, CODREDDU,
SA PIBARA, CRUCCUEU, DATTORI, CORRETTU, TERRACUADA, CASCADEDDU, CINESINNIO, PIBITZU, SA MOTT'A TENTA, CUCU', BARRITTA, PISITEDDU, ARRETTU, SPAPPAU, SA COCCA, PROVOLINO, MRAXAI,
BOBBY, LIPEDDU, PIZZOI, MINCUDDU, BACCOCCHI, BALLEDDU, SU MARESCIALLU, FELLI, SUCCHISUCCHI, SU CHELLI, MUSICHIERE, PIZZOI, LEMMIRU, STIDDIU, CAZZEDDU, CAGASTOIASA, MANGIA E DORMI,
BARRAFOTTI, TUREDDU FRANC, ARGHERI, MORA, PISTINCU, CONCA E PROCCU, CULLALLU, SGALLA, DUS PEIS PO' DUS PEDALLIS, PEPPE', GO', SA MAJOSSA, SU CHEU, BUFFON, SIAMMA, SORU, PIPPETTU,
COCCIORINNU, GIUDASA, PITICHEDDU, ARGHERI, CORRA, GHEDAFFI, SU RULLU, CUNIEDDU, SA PRINCIPESSA TABACCHI, BOGATZA, TZERAFFU, TRASSAS, CUNZAGA, CAMBEDDA, PLUTU ,
BORANGA , SU MARROCHIU , FIOCCHI, PEPPANGIULLU , SCORRIBANDA, PITZICORRU, SCARROCCIA , BRANCARRU, SATANA, SU GHILLU.
GENERAZIONE DAL 1980 AL 2010 - RAGAZZI TONNO, TOTOCLOWN, FIFI', DRAGHETTO, RAMBO, PIRIKOKKO, SA MONGIA, LABO, CINESE, TORO, SCIMMIA, FLASH, NANO, CACHI, ELF, SORRIS MATTALLAFUS, PIGIMON, GAURREDDU, SU BADABEDDU, TREPALLE.
SCONOSCIUTI IN PAESE TRAMATZESI EMIGRATI MURROTTU, SU MESSIA, LISETTA, BRILLANTI, MESULITRU, INDIVIU, FORA DE CONTU, CRATZOLLA DE OSSU.
Nel Video che Vi propongo, alcune persone pronunciano per la prima volta il proprio Soprannome. Inoltre alcuni anziani ci ricordano "Nommingiusu" usati in passato....
L'idea di questo post nasce anche da una ricerca degli allievi delle Scuole Medie di Gonnostramatza ai quali và il nostro ringraziamento.
Il Video (ilbottigliaro)
ilbottigliaro
L'elenco aggiornato in ordine Alfabetico dei "Nommingiusu" Tramatzesi ( 26 Febbraio 2010)
* In Rosso"Nommingiusu" inseriti dallo Staff
* In Blu e Nero"Nommingiusu" inseriti dai Lettori ( sino al commento nr. 212 incluso )
Ciao a tutti... sono un personaggio eclettico e un po’ pazzoide (non quanto il nostro caro amico tramatzese ilbottigliaro). Da un bel po’ di tempo raccolgo materiale e idee per questa nuova rubrica, ed ora metterò il tutto a disposizione dei lettori di questo blog, sperando sia di vostro interesse e gradimento. Premetto che si tratterà di una rubrica sperimentale, una sorta di laboratorio/ritrovo artistico-culturale “virtuale” pensato come un grande contenitore dove articoli, racconti, poesie, foto, filmati e quant’altro daranno la possibilità di far conoscere alla gente le novità artistiche di Gonnostramatza e daranno a chiunque abbia un qualsiasi estro artistico di poterlo esprimere liberamente. Provate a seguirmi e vi prometto che non ve ne pentirete…eh eh eh…
Naturalmente invito tutti i lettori di questo Blog a scrivermi alla email staff@sutramatzesu.it per segnalarmi qualsiasi forma "artistica" Tramatzese..
Su Cerridori
Poesie di Carnevale
I bambini sono dei grandi creativi anche perche' non ancora condizionati sono capaci di grandi intuizioni, hanno notevoli doti che ovviamente vanno fatte affiorare... La scuola e' un buon Laboratorio ed e' li' che sono nate queste due poesie... Ve le proponiamo e ringraziamo oltre che i bambini anche la Maestra Rita....
CARNEVALE FESTA DELLE MASCHERE
A carnevale coriandoli a cestini da lanciare tutti i bambini frittelle a volonta' da mangiare a sazieta' trombette di tutti i colori gialle,rosse,arancioni tante maschere con lunghi e corti nasoni che sembrano tanti buffoni carnevale e' la festa dei bambini con mostri,streghe e arlecchini salta un pagliaccio con i ricci bianchi e rosa ehi Signore sei una maschera o un mandorlo in fiore?
Autori: Cristiana Concu Francesco Locci Dalila Garau Marica Onnis Greta Scano Fabrizio Zuddas
********************* E' CARNEVALE
A carnevale ogni scherzo vale e ogni coriandolo sale le fritelle son gemelle con le ciambelle la trombetta ogni tanto strombetta il nasone di balanzone e' piu' grande di un trombone ogni tanto si vede di coriandoli una nevicata verde , rossa e gialla che sulle nostre teste balla.
Di MisterBlog (del 12/02/2010 @ 11:48:59, in Eventi, linkato 2682 volte)
Le previsioni sono state esatte e questa mattina è nevicato dopo le 9 (anche se non intensamente) a Gonnostramatza. Son trascorsi così ben 17 anni dall’ultima nevicata tramatzese. Era infatti dalla lontana domenica del 3 gennaio 1993, che il nostro paese non veniva visitato dalla tanto desiderata “dama bianca” . Godiamoci questa bella nevicata, per la gioia di grandi e piccini, perché quando non provoca danni e disagi alle persone, non c’è niente di meglio in questo periodo carnevalesco, di una bella nevicata… il lento cadere dei fiocchi bianchi, gli alberi che si imbiancano, i bambini che giocano a lanciarsi le palle di neve, le famiglie che si riuniscono per fare il pupazzo di neve, i cani che corrono felici…?? Si proprio cosi, si inceppa il meccanismo, apre uno spiraglio, una porta per chi vuole affacciarsi e scoprire che la' fuori c'e' ancora un mondo che se ne frega dei suoi orari, dei suoi obblighi, delle sue nevrosi. Un mondo al rallentatore come le auto in coda, come i fiocchi che cadono, come certe sere di vigilia in cui il tempo non passava mai e toccava andare a letto anche se non si aveva sonno. Un mondo più lento e perciò più umano. Che bella, la neve.
Il pupazzo di neve tramatzese
Inviateci le Vostre foto alla nostra casella email: info@sutramatzesu.it
Il Video della nevicata(Gionata Sireus - Simone Ardu)
Custu est unu mesi cun dus nomisi cuncunu ddu tzerriada Santuaì - Gavinu o Santuaìngiu unu Santu Martirizzau in Sardegna e po' cussu venerau in d'ognia logu attrusu ddu tzerrianta mes' e ladamini poitta ca in gustu periudu si pottada su ladammi da is muntroajus a su sattu a is primus de su mesi in bidda c'esti ancora cuncunu chi deppidi ancora binnennai funti cussus chi pentzanta chi siada mellus dopu santu Michebi. Esti in gustu mesi chi incumentzada a bessì su codroìu seus in s'Attonju e is mattas si incummentzanta a spollài is follas a pagu a pagu 'nd'arruinti a terra cumpridi mebapidongia e s'Aranada su Landiri e su cachi s'Obia e pronta da scudi sa mattixedda de s'OiOi est tottu frorida e su frummi est ancora siccàu in gustu periudu su sattu est tottu ARAU oi si faidi a trattori ma unu tempus su massaiu aradori ddu fadiada cun is bois ci bessiada a s'orbescida cun su carru su jù s'Arbada s'arau e su trigu cun sa faà po prei Est unu mesu ancora pagu fridu proi pagu e fai bella disi de SOBI d'ognia tanti unu pogheddu de nebida.
Ottobre
Questo e' un mese con due nomi qualcuno lo chiama SanGavino il nome di un Santo martirizzato in sardegna e per questo venerato in tanti Paesi altri lo chiamano mese del letame perche' in questo mese si porta il letame nelle campagna per la concimazione
Ai primi del mese in paese c'e' ancora qualcuno che deve vendemmiare sono coloro che ritengono sia meglio farlo dopo la festa di san Michele
E' in questo periodo che incominciano a spuntare i funghi siamo in Autunno e le piante incominciano a spogliarsi le foglie pian piano cadono a terra
Matura la melacotogna la melagrana le ghiande e il cachi le olive sono pronte da raccogliere la piantina del corbezzolo e' in fiore e il fiume e' ancora secco
In questo periodo i campi sono quasi tutti lavorati oggi si fa' con i trattori ma tanto tempo fa' il contadino lo faceva con i buoi usciva la mattina presto all'alba con il carro il giogo dei buoi il vomero e l'aratro il grano e le fave per la semina.
E' un mese ancora abbastanza caldo piove poco regalandoci belle giornate di sole ogni tanto spunta un po' di nebbia.