Di ilbottigliaro (del 15/01/2010 @ 09:20:45, in Blog, linkato 2163 volte)
NEVICATA DEL 3 Gennaio 1993
In questi giorni di freddo e gelo, con un'Italia imbiancata anche a basse quote e con le previsioni metereologiche che ci illudono di grosse nevicate, non puo' che tornarmi in mente, forse la penultima volta che anche Gonnostramatza è stata protagonista di un evento eccezionale. Nel lontano 3 Gennaio del 1993, il nostro paese si e' svegliato ricoperto dalla neve. In quella fredda giornata di inizio anno, i fiocchi continuarono a cadere per tutta la mattinata. Non nevica spesso a Gonnostramatza, ma quando questo avviene lascia tutti sorpresi e stupefatti. Succede cosi' raramente che si vorrebbe fare in quei giorni tutto cio' che non e' usuale e che si e' desiderato per tanto tempo. Camminare sulla neve fresca e sentire ad ogni passo quel particolare "scricchiolio" . Creare ovunque pupazzi di neve dalle forme piu' strane. Immortalare fotograficamente l'evento coscenti del fatto che non si ripetera' a breve. Lanciarsi a vicenda le palle di neve. Gustarsi il caldo fuoco del camino che in questi giorni ci fa' compagnia piu' che mai. Ho scelto una musica malinconica come colonna sonora in quanto mi legano a questo evento alcuni momenti non felicissimi della mia vita .
La Nevicata a Gonnostramatza del 1993(ilbottigliaro)
Cari lettori, Vi segnaliamo il programma relativo ai festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate che si terranno Sabato 16 e Domenica 17 Gennaio 2010.
Il Programma Religioso:
Giovedì 14 e Venerdì 15 Gennaio 2010: Ore 18,00: Rosario;
Sabato 16 Gennaio 2010: Ore 18,00: Rosario cantato in sardo nella chiesetta di Sant'Antonio; Ore 18,00: Benedizione del pane, dell'acqua e de "Su Fogadoi".
Domenica 17 Gennaio 2010: Ore 09,00: Santa Messa nella Chiesetta di Sant'Antonio; Ore 10,30: Processione per le vie del paese accompagnata dalla Banda Musicale di Ales; Ore 11,00: Santa Messa presso la Chiesa Parrocchiale.
Il Programma Civile:
Sabato 16 Gennaio 2010: Ore 19,00: Spettacolo Pirotecnico; Degustazione di Agnello arrosto e per tutta la serata vino a volontà. Ore 19,30: Serata musicale con il Maestro Massimo Pitzalis.
Domenica 17 Gennaio 2010: Ore 15,30: Giochi e Animazione per ragazzi.... Ore 19,00: Degustazione di Polenta e Fave e per tutta la serata vino a volontà. Ore 19,30: Serata musicale con Karaoke.
Il Comitato del 2010 :
Presidente : Urracci Fabrizio Vice Presidente : Pinna Michelangelo Cassiere : Caddeo Raffaele Segretario : Atzei Roberto
Video "Su Espuru" Festa di S.Antonio 2010(ilbottigliaro)
Video "Sa Prucessioni" Festa di S.Antonio 2010(ilbottigliaro)
Video "Sa festa e is ballus" S.Antonio 2010 (ilbottigliaro)
Le Foto della Festa di S.Antonio 2010(ilbottigliaro)
Di Miss Fantasy (del 23/01/2010 @ 09:07:56, in Libri, linkato 1324 volte)
Un “Isola” tutta da leggere…
Cari amici, vi vogliamo proporre una nuova rubrica letteraria dall’originale titolo: Un “isola” tutta da leggere… È un originale esperimento di mescolare l’amore per la lettura e l’amore per la Sardegna e le sue culture. Cercheremo di postare almeno ogni quindici giorni degli stralci di romanzi, racconti, poesie, saggi, commedie, articoli letterari e quant’altro, accompagnati da una breve biografia dell’autore. Il nostro vuole essere un invito a conoscere quegli scrittori sardi che magari non abbiamo mai letto o, possiamo pure confessarlo, mai sentito nominare. Riguardo agli altri, invece, quelli più noti e apprezzati, potremo divertirci ad indovinare il nome dell’autore o il titolo dello scritto. Da lettori e da sardi, non possiamo non dedicare un pensiero ad un grande della nostra letteratura, ad un grande intellettuale dei nostri tempi.
Provate ad indovinare di chi stiamo parlando:
…Il riso sardonico era, nella società nuragica, un “riso rituale”, usato, cioè, durante un rito di eliminazione. Secondo due antichi storici greci, Timeo ed Eliano, in Sardegna, i vecchi, non appena compivano i settanta anni, invece di essere mandati in pensione, venivano eliminati, uccisi a colpi di pietra, lapidati dai loro stessi figli che, durante il sacrificio, dovevano ridere. Era una eliminazione, perciò, religiosa, con una liturgia fissa, una cerimonia simile a tanti rituali di eliminazione e di propiziazione di moltissime culture precristiane, per eliminare il male e propiziare il bene. L’elemento atipico, nel cerimoniale sardo, era appunto, il “riso” dei figli di fronte all’uccisione dei padri, imposto dalla legge proprio per mostrare fermezza d’animo, forza di carattere, stoicismo di fronte ad un disumano dolore. A tal fine, per poter sopportare l’angoscia e per poter rappresentare meglio l’atarassia, cioè per poter ridere, durante il rito di eliminazione dei padri, i figli si strofinavano sulle labbra il lattice dell’euforbia, la cosiddetta “erba sardonica”, una pianta diffusa in tutta l’isola, amara come il fiele, che ha la caratteristica di far gonfiare i tessuti molli, in questo caso le labbra, tumefare la bocca fino a farla sgangherare in una orrenda, tragicomica risata. A nostro giudizio, col permesso dei due citati storici dei vincitori, non si trattava tanto di un fatto religioso, quanto di un provvedimento di natura economica, indicante una costante immutabile della vita esistenziale in terra di Sardegna: la miseria, la carestia, la fame. Mentre presso altri popoli dell’antichità si uccidevano i bambini, per placare Molok, il dio della fame, nella Sardegna nuragica si uccidevano i vecchi, cioè coloro che hanno terminato il ciclo produttivo, non tanto per motivi di tabù religiosi, quanto per motivi strettamente economici, per avere bocche in meno da sfamare, concorrenti in meno nella divisione di un sempre scarso cibo. Forse o senza forse. La processione carnevalesca dei mammutones (i padri) e degli insokatores (i figli) è la permanenza folk lorica di quell’antico rituale di morte per economia, in Sardegna, la realtà si fa mito.… …Sia lecito, perciò attribuire ai più profondi valori della sarditudine questo “riso”. E’ il riso della melagrana, quando cade per terra e si sfascia mostrando i suoi denti sgangherati e sanguinanti (su risu de sa melagranata, rutta a terra e ispaccada); è il riso della colomba, che si squarcia il ventre con le unghie (su risu de sa comumba chi si nde bogat sa matta cun s’ungia); è il riso di cenere del contadino del Logudoro, quando la candela di cera, nascosta dentro il moggio di sughero, brucia tutto il suo campo; è il riso giallo del mietitore di Campidano, quando lo scirocco miete, con la sua falce di fuoco, le spighe arrugginite; è il riso verde del pastore di Barbagia, quando la gelata primaverile secca l’erba nella tanca; è il riso nero del minatore di Carbonia, quando il “grisou” scoppia in fondo al pozzo; è il riso rosso del pescatore di frodo, quando il tritolo scaglia le sue dita mozze contro la luna. E’ proprio per tutto ciò che il mammutone, preso al laccio, si copre il volto col ghigno sardonico della sua maschera nera… (tratto dal libro “Il Riso Sardonico” Gia Editrice)
Allora avete capito di chi si tratta??? Volete un altro aiutino??? Bene possiamo aggiungere che aveva compiuto novant’anni, quando purtroppo ci ha lasciato alcuni anni fa. Era nato a Nugheddu San Nicolò, aveva completato gli studi a Roma. Durante la seconda guerra mondiale aveva combattuto prima sul fronte jugoslavo e poi su quello russo. Congedato, rientra in Sardegna dove insegna per lunghi anni a Sassari e Cagliari, dedicandosi parallelamente alla scrittura: giornalista pubblicista, ha collaborato a giornali e riviste come critico letterario, artistico, teatrale. Scrittore bilingue, ha pubblicato libri di poesie, narrativa, teatro, saggistica. Ma era molto più di questo. “Portatore sano di un caratteraccio” è stato definito dal giornalista Pintus su “Il Sardegna”, “polemista tanto da divenire un boxeur del pensiero”. Quel pensiero lo ha espresso sempre, nei suoi scritti e nei suoi discorsi: contro la guerra, contro lo sfruttamento dei pochi sui molti, per la sua terra, per quella Sardegna che ha mirabilmente raccontato nei suoi libri. Indipendentista e profondo conoscitore della nostra storia, considerava l’Era Nuragica l’unico periodo davvero felice dei sardi, successivamente sfruttati e calpestati da una lunga serie di dominatori; ma nonostante la consapevolezza di una sconfitta senza appello, si dichiarava “vinto ma non convinto” e soprattutto “sardo e non italiano”. Uno scrittore assolutamente intelligente, che ha saputo davvero infondere nelle sue opere l’essenza di una terra antica e di una identità troppo spesso tradita anche dai sardi stessi. Una morte, la sua giunta in un’età in cui sicuramente si sono fatti parecchi ragionamenti sulla fine della vita. Voleva morire in piedi, come un cosacco, e aveva già pronto il suo epitaffio: Chie ses? Ite ti naras? Ite faghias in vida tua? Deo so Franziscu Masala. In vida mia faghia su poeta e cantaìa sos laribiancos de bidda mia.
Si trattava del grandissimo Ciccito Masala e tra le sue opere più rappresentative vi ricordiamo: “Il parroco di Arasolè”, Il Maestrale, Nuoro 2001; “Quelli dalle labbra bianche”, Il Maestrale, Nuoro 1995; “Poesias in duas limbas”, Testo sardo e italiano, Milano, 1981 e Nuoro, 2006; “Quelli dalle labbra bianche” – “Il Parroco di Arasolè”, Il Maestrale, Nuoro 2008. Buona lettura e a risentirci tra una quindicina di giorni... Miss Fantasy
Premettiamo da subito che era da anni che un film italiano non ci emozionava tanto… Il filo principale della trama è incentrato sulla figura della giovane Anna, madre ingenua e bellissima che all'inizio degli anni '70 si trova sbattuta fuori casa dal marito geloso. Da quel momento cominciano per la donna ed i suoi due figli una serie di peripezie fatte di precarietà economica, continui traslochi ed amanti più o meno occasionali, in un susseguirsi di eventi tragicomici che condurranno la storia fino ai nostri giorni. Nel presente tocca soprattutto a Bruno, primogenito di Anna, fare i conti con il rapporto a dir poco conflittuale che ha sviluppato negli anni con la madre. Ottimo tutto il cast degli attori con Mastandrea e la Sandrelli in gran spolvero. Un film nostalgico ma non retorico o calligrafico dove vengono alternate dal bravissimo regista Virzì scene da commedia di costume con momenti maggiormente melanconici ed introspettivi. Il risultato è sicuramente molto molto godibile, con una parte finale emozionante, per nulla stucchevole. Non perdetevelo, non ve ne pentirete!!!
Le Tramatzesi Sorelle Lumière
Film: La prima cosa bella
Scheda:
Regia: Paolo Virzì
Sceneggiatura: Francesco Bruni, Francesco Piccolo, Paolo Virzì.
Con: Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi, Dario Ballantini, Marco Messeri, Aurora Frasca, Giacomo Bibbiani, Giulia Burgalassi, Francesco Rapalino, Isabella Cecchi, Fabrizia Sacchi, Sergio Albelli, Paolo Ruffini, Emanuele Barresi, Fabrizio Brandi, Michele Crestacci, Bobo Rondelli, Paolo Giommarelli, Giorgio Algranti . Durata: 116 min. Nazionalità: Italia, 2009 Genere: Commedia
Uscita Cinema: 15 Gennaio 2010
Trama:Cosa vuol dire avere una mamma bellissima, vitale, frivola, imbarazzante? E’ il cruccio che ha accompagnato tutta la vita di Bruno, primogenito di Anna, fin da quando aveva otto anni. Tutto comincia nell’estate del 1971, quando assistendo alla tradizionale elezione delle Miss dello stabilimento balneare più popolare di Livorno, Anna viene inaspettatamente chiamata sul palco ed incoronata “la mamma più bella”. Da allora, nella famiglia Michelucci, arriva lo scompiglio e per Anna, per Bruno e per la sorella Valeria, inizia un’avventura che si concluderà solo ai giorni nostri, con un inattesa struggente riconciliazione.
Cari lettori... continua la mia "pazza" caccia fotografica.. un pò per gioco un pò per sfida ho deciso di ritrarre tutti (... o quasi ) I TRAMATZESI mentre esibiscono il nostro banner. Riuscirò a terminare questa impresa entro l'anno? Sarebbe sicuramente bellissimo.. roba da GUINNES dei Primati….ehehehhe Percio’ aiutatemi e soprattutto non rifiutate l’invito anzi se potete AUTOINVITATEVI.
Ecco gli ultimi scatti Raccolti in un video Abbiamo anche aggiornato le cartine E vi preghiamo di continuare ad inviarci Le vostre foto E di scriverci le localita’ non ancora presenti.
SU TRAMATZESU E’ QUI
Si ma ….dove?? Insomma!!! dove si trovano i Tramatzesi oltre che a Gonnostramatza?? Da una piccola indagine sul campo Abbiamo capito che pur contando circa 900 abitanti, Gonnostramatza ha dato i natali ad almeno 1350 persone. Ma ci sfugge al momento dove si siano recati tutti questi TRAMATZESI. Questi sono numeri attuali, ma Come per tutti i paesi Sardi Da Gonnostramatza hanno iniziato a partire gia’ dai primi del 900, cio’ vuol dire che sparsi per il mondo ci dovrebbero essere i figli e i figli dei figli di tanti TRAMATZESI.
Da qui’ la bella idea di far nascere un Gruppo su FACEBOOK Che riunisse tutti i TRAMATZESI con il pretesto di una FOTO.
Dove abitate, dove vi siete trasferiti per motivi di lavoro o di studio? Se vi trovate in vacanza o di passaggio in un posto qualsiasi del globo, se avete dovuto lasciare il vostro paesello per i motivi piu' vari. Ecco !!!! Ci siamo posti tutte queste domande e abbiamo pensato a questo Gioco che potrebbe riunire noi tutti, complice una FOTO.
Cio' che vi chiediamo e' proprio questo, se vi va' di giocare inviateci una foto un po' come quelle che vedete qui' nel filmato Tutti ma proprio tutti da coloro che a Gonnostramatza ci abitano a coloro che sono figli o figli dei figli di TRAMATZESI, da coloro che abitano in Italia a coloro che si recano in vacanza a Parigi O negli Stati Uniti, dal Tramatzese emigrato in Argentina a quello che abita in un qualsiasi paese della Sardegna.
Attualmente siamo a conoscenza di queste localita’ Paesi Citta’ o continenti dove risiedono i TRAMATZESI, vi chiediamo di aiutarci ad aggiornare queste cartine.
Canelli Chiavari Bolzano Padova Valdastico Firenze Prato Livorno Rimini Copparo Gubbio S.B.del Tronto Aosta Torino Oulx Milano Casirate d'Adda Roma Napoli Palermo Siracusa Ragusa Pozzallo Isola d’Elba Aymavilles Modena Cremona Desenzano del Garda Montichiari Livigno Settala Udine Savona
Germania Finlandia Olanda Inghilterra Svizzera Francia Danimarca Svezia
Argentina Capital Federal - Buenos Aires La Tablada - Buenos Aires Liniers - BUenos Aires Rio IV - Cordova Santa Catalina - Cordova Santa Rosa - La Pampa Toay - La Pampa Villa Mercedes - San Luis San Miguel de Tucuman - Tucuman
Di Maucheddu (del 02/02/2010 @ 17:26:27, in Cucina, linkato 33907 volte)
Unu tramatzesu in cucina tutti i giorni...
Cari lettori..a pochi giorni dal Carnevale, mi sembrava opportuno presentarvi, in anticipo, la ricetta di un dolce che accompagnerà i nostri giorni di festa: "Is Para Frittus". In effetti, nel paese qualcuno già dopo la Festa di Sant'Antonio ha avuto il piacere di cucinare questo tipico dolce e così, ospitato dalla famiglia Tuveri con le sorelle Anna Lucia e Tonina e la mamma Matilde Medda, ho avuto modo di seguire per Voi la realizzazione de "Is Para Frittus" che oggi con piacere Vi propongo...
Come sempre... Buon Appetito!!!
Is "Para Frittus..."
Ingredienti:
* 1 Kg. di farina * 1 limone gratuggiato * 4 uova * 1/2 litro di latte * liquore o acquavite (un bicchierino) * vanillina * 75 gr. lievito di birra * 200 gr. zucchero (per la preparazione) * 100 gr. di strutto * 300 gr. zucchero (per la decorazione finale)
Preparazione:
Utilizzate una terrina ed inseriteci dentro la farina, lo zucchero, il limone grattugiato, il rosso delle uova e quindi impastate con latte tiepido. La lavorazione deve avvenire con l'impasto un pò duro, aggiungete quindi piano piano lo strutto tiepido, il liquore e l'albume a neve precedentemente preparato.
Infine, dopo aver sciolto il lievito nel latte tiepido rimasto, aggiungete quest'ultimo all'impasto e continuate la lavorazione.Come risultato, dovrete ottenere un impasto liscio e non troppo morbido.
A questo punto, lasciate riposare.
Attendete sino a quando l'impasto ha raggiunto il doppio del suo volume.
Su un tavolo nel quale avete già spolverato un pò di farina, iniziate a posare le ciambelline create facendo attenzione a distanziarle un pochino l'una dalle altre.
Una volta che avete terminato l'impasto, dovete attendere nuovamente per la seconda fase di lievitazione.
In una padella d'olio non troppo caldo, iniziate a friggere le ciambelline e quindi cospargetele di zucchero..
Custu est unu mesi cun dus nomisi cuncunu ddu tzerriada Santuaì - Gavinu o Santuaìngiu unu Santu Martirizzau in Sardegna e po' cussu venerau in d'ognia logu attrusu ddu tzerrianta mes' e ladamini poitta ca in gustu periudu si pottada su ladammi da is muntroajus a su sattu a is primus de su mesi in bidda c'esti ancora cuncunu chi deppidi ancora binnennai funti cussus chi pentzanta chi siada mellus dopu santu Michebi. Esti in gustu mesi chi incumentzada a bessì su codroìu seus in s'Attonju e is mattas si incummentzanta a spollài is follas a pagu a pagu 'nd'arruinti a terra cumpridi mebapidongia e s'Aranada su Landiri e su cachi s'Obia e pronta da scudi sa mattixedda de s'OiOi est tottu frorida e su frummi est ancora siccàu in gustu periudu su sattu est tottu ARAU oi si faidi a trattori ma unu tempus su massaiu aradori ddu fadiada cun is bois ci bessiada a s'orbescida cun su carru su jù s'Arbada s'arau e su trigu cun sa faà po prei Est unu mesu ancora pagu fridu proi pagu e fai bella disi de SOBI d'ognia tanti unu pogheddu de nebida.
Ottobre
Questo e' un mese con due nomi qualcuno lo chiama SanGavino il nome di un Santo martirizzato in sardegna e per questo venerato in tanti Paesi altri lo chiamano mese del letame perche' in questo mese si porta il letame nelle campagna per la concimazione
Ai primi del mese in paese c'e' ancora qualcuno che deve vendemmiare sono coloro che ritengono sia meglio farlo dopo la festa di san Michele
E' in questo periodo che incominciano a spuntare i funghi siamo in Autunno e le piante incominciano a spogliarsi le foglie pian piano cadono a terra
Matura la melacotogna la melagrana le ghiande e il cachi le olive sono pronte da raccogliere la piantina del corbezzolo e' in fiore e il fiume e' ancora secco
In questo periodo i campi sono quasi tutti lavorati oggi si fa' con i trattori ma tanto tempo fa' il contadino lo faceva con i buoi usciva la mattina presto all'alba con il carro il giogo dei buoi il vomero e l'aratro il grano e le fave per la semina.
E' un mese ancora abbastanza caldo piove poco regalandoci belle giornate di sole ogni tanto spunta un po' di nebbia.
Di MisterBlog (del 12/02/2010 @ 11:48:59, in Eventi, linkato 2682 volte)
Le previsioni sono state esatte e questa mattina è nevicato dopo le 9 (anche se non intensamente) a Gonnostramatza. Son trascorsi così ben 17 anni dall’ultima nevicata tramatzese. Era infatti dalla lontana domenica del 3 gennaio 1993, che il nostro paese non veniva visitato dalla tanto desiderata “dama bianca” . Godiamoci questa bella nevicata, per la gioia di grandi e piccini, perché quando non provoca danni e disagi alle persone, non c’è niente di meglio in questo periodo carnevalesco, di una bella nevicata… il lento cadere dei fiocchi bianchi, gli alberi che si imbiancano, i bambini che giocano a lanciarsi le palle di neve, le famiglie che si riuniscono per fare il pupazzo di neve, i cani che corrono felici…?? Si proprio cosi, si inceppa il meccanismo, apre uno spiraglio, una porta per chi vuole affacciarsi e scoprire che la' fuori c'e' ancora un mondo che se ne frega dei suoi orari, dei suoi obblighi, delle sue nevrosi. Un mondo al rallentatore come le auto in coda, come i fiocchi che cadono, come certe sere di vigilia in cui il tempo non passava mai e toccava andare a letto anche se non si aveva sonno. Un mondo più lento e perciò più umano. Che bella, la neve.
Il pupazzo di neve tramatzese
Inviateci le Vostre foto alla nostra casella email: info@sutramatzesu.it
Il Video della nevicata(Gionata Sireus - Simone Ardu)
Ciao a tutti... sono un personaggio eclettico e un po’ pazzoide (non quanto il nostro caro amico tramatzese ilbottigliaro). Da un bel po’ di tempo raccolgo materiale e idee per questa nuova rubrica, ed ora metterò il tutto a disposizione dei lettori di questo blog, sperando sia di vostro interesse e gradimento. Premetto che si tratterà di una rubrica sperimentale, una sorta di laboratorio/ritrovo artistico-culturale “virtuale” pensato come un grande contenitore dove articoli, racconti, poesie, foto, filmati e quant’altro daranno la possibilità di far conoscere alla gente le novità artistiche di Gonnostramatza e daranno a chiunque abbia un qualsiasi estro artistico di poterlo esprimere liberamente. Provate a seguirmi e vi prometto che non ve ne pentirete…eh eh eh…
Naturalmente invito tutti i lettori di questo Blog a scrivermi alla email staff@sutramatzesu.it per segnalarmi qualsiasi forma "artistica" Tramatzese..
Su Cerridori
Poesie di Carnevale
I bambini sono dei grandi creativi anche perche' non ancora condizionati sono capaci di grandi intuizioni, hanno notevoli doti che ovviamente vanno fatte affiorare... La scuola e' un buon Laboratorio ed e' li' che sono nate queste due poesie... Ve le proponiamo e ringraziamo oltre che i bambini anche la Maestra Rita....
CARNEVALE FESTA DELLE MASCHERE
A carnevale coriandoli a cestini da lanciare tutti i bambini frittelle a volonta' da mangiare a sazieta' trombette di tutti i colori gialle,rosse,arancioni tante maschere con lunghi e corti nasoni che sembrano tanti buffoni carnevale e' la festa dei bambini con mostri,streghe e arlecchini salta un pagliaccio con i ricci bianchi e rosa ehi Signore sei una maschera o un mandorlo in fiore?
Autori: Cristiana Concu Francesco Locci Dalila Garau Marica Onnis Greta Scano Fabrizio Zuddas
********************* E' CARNEVALE
A carnevale ogni scherzo vale e ogni coriandolo sale le fritelle son gemelle con le ciambelle la trombetta ogni tanto strombetta il nasone di balanzone e' piu' grande di un trombone ogni tanto si vede di coriandoli una nevicata verde , rossa e gialla che sulle nostre teste balla.
Di ilbottigliaro (del 17/02/2010 @ 19:21:01, in Blog, linkato 7753 volte)
NOMMINGIUSU TRAMATZESUSU
In questi ultimi tempi in cui Internet e la Rete stanno avendo una diffusione capillare, a ritmi sempre più vertiginosi, grazie anche a Facebook, ai Blog ed ai Social Networks in generale, si parla sempre più spesso di Nickname. Ma in sostanza che cos'è un Nickname? Provando a tradurlo simultaneamente dall'inglese, scopriremo che è il corrispondente italiano di Nomignolo. Ecco grazie alla rete è tornato prepotentemente di moda il Soprannome, un po', per celare l'identità di una persona, ma anche per quella voglia di emulare famosi scrittori, cantanti, sportivi, artisti in genere, che si nascondono dietro un più affascinante Pseudonimo.
Ovviamente c'è differenza tra un soprannome quasi imposto che altri ti affibbiano e un Nickname che uno sceglie di usare liberamente. Forse non tutti sanno che il personaggio che più di altri può contare pseudonimi (Sergei Petrov, Lucky Boo Wilbury, Jack Frost, Bob Dylan) è Robert Allen Zimmerman vero nome appunto del grande Bob Dylan. Lo stesso Albano è lo pseudonimo di Albano Carrisi e come non ricordare Mogol pseudonimo di Giulio Rapetti. Anch'io nel mio piccolo, nel lontano 1996 ho voluto giocare per farmi conoscere soprattutto su Internet e mi sono "inventato" lo pseudonimo ilbottigliaroPazzo. Questi invece sono alcuni soprannomi di alcuni personaggi pubblici italiani: Giorgio Armani (l'asola dei famosi) - Riccardo Cocciante (piccolo grande gnomo) - Adriano Celentano (il molleggiato) - Alessandro Del Piero (Pinturicchio, l'uccellino) - Vasco Rossi (un'acquavite spericolata) - Gianna Nannini (il tuo naso è come un rock) Simona Ventura (la ganzetta dello sport).
Ma ciò che più ci preme in questo post è cercare e catalogare i Soprannomi dei Tramatzesi, e per fare questo siamo andati a indagare la dove non arrivava la nostra conoscenza. Abbiamo intervistato dapprima gli anziani, l'importante memoria storica del paese, per capire quando e quanto venivano usati nel passato i soprannomi e perché venivano affibbiati. Abbiamo poi coinvolto nella nostra ricerca anche le nuove generazioni e perfino i bambini. Per la prima volta abbiamo sentito nominare il proprio soprannome dalla voce degli interessati.
Abbiamo capito che l'uso è notevolmente in fase calante anche se comunque ha sempre una buona frequenza. Si continua a trarre spunto da imperfezioni fisiche, caratteristiche somatiche, anormalità, debolezze e perfino dai mestieri. Sono inoltre più gli uomini che le donne a farne uso, ma anche a tramandarselo di padre in figlio per generazioni. L'ultima curiosità che possiamo svelarvi e' il nome del tramatzese che per il momento puo' vantare il numero maggiore di nommingiusu:Felice Pioppo. Speriamo con questo simpatico post di non offendere nessuno e Vi preghiamo di aiutarci ad integrarne altri in questo elenco, lasciando un messaggio nell'articolo.
SCIADADEDDU, MUSCU, CAGALLA, CONCHEDDU, SU BADABA, SA TZOPPA, COIXEDDA, SA TZONCA,
TOTTUCONCAS, FIGU SICCADA, ZELLU, SU PISCIAIU, PASTASCIUTTA, BOMBARDA, CRAPITTA CAGADA, SA TZINGARA , CORRIEDDA, PARADISU, MORTALLIN, BADDINCU, PILLEDDA, SU TACCALLA, TUREDDU,
LUTZIFURU, FAGOI, LEPIREDDU, SU PITTOI, SA CHICHIELLU, DUBBU, SCAGATZA, GAMBODILEGNO, SU CUADDU, SU SCRUTZU, MURRETTU, CICCINU , BISSENTI, BULLEDDA, MOTORI, SU MUCCOSU, CUBEDDU,
STENTA, PITTURRA, SPERRADEBA, FRORIANNU, SU PROCCU, RAVENNA, DURBANS, SU BECCIU, SA MENTI, CRABATTORI, CORANTA, AFFUMMAUSU, PEIDACOCCA, MURRETTU, MOIMOIBOGATZA, CODREDDU,
SA PIBARA, CRUCCUEU, DATTORI, CORRETTU, TERRACUADA, CASCADEDDU, CINESINNIO, PIBITZU, SA MOTT'A TENTA, CUCU', BARRITTA, PISITEDDU, ARRETTU, SPAPPAU, SA COCCA, PROVOLINO, MRAXAI,
BOBBY, LIPEDDU, PIZZOI, MINCUDDU, BACCOCCHI, BALLEDDU, SU MARESCIALLU, FELLI, SUCCHISUCCHI, SU CHELLI, MUSICHIERE, PIZZOI, LEMMIRU, STIDDIU, CAZZEDDU, CAGASTOIASA, MANGIA E DORMI,
BARRAFOTTI, TUREDDU FRANC, ARGHERI, MORA, PISTINCU, CONCA E PROCCU, CULLALLU, SGALLA, DUS PEIS PO' DUS PEDALLIS, PEPPE', GO', SA MAJOSSA, SU CHEU, BUFFON, SIAMMA, SORU, PIPPETTU,
COCCIORINNU, GIUDASA, PITICHEDDU, ARGHERI, CORRA, GHEDAFFI, SU RULLU, CUNIEDDU, SA PRINCIPESSA TABACCHI, BOGATZA, TZERAFFU, TRASSAS, CUNZAGA, CAMBEDDA, PLUTU ,
BORANGA , SU MARROCHIU , FIOCCHI, PEPPANGIULLU , SCORRIBANDA, PITZICORRU, SCARROCCIA , BRANCARRU, SATANA, SU GHILLU.
GENERAZIONE DAL 1980 AL 2010 - RAGAZZI TONNO, TOTOCLOWN, FIFI', DRAGHETTO, RAMBO, PIRIKOKKO, SA MONGIA, LABO, CINESE, TORO, SCIMMIA, FLASH, NANO, CACHI, ELF, SORRIS MATTALLAFUS, PIGIMON, GAURREDDU, SU BADABEDDU, TREPALLE.
SCONOSCIUTI IN PAESE TRAMATZESI EMIGRATI MURROTTU, SU MESSIA, LISETTA, BRILLANTI, MESULITRU, INDIVIU, FORA DE CONTU, CRATZOLLA DE OSSU.
Nel Video che Vi propongo, alcune persone pronunciano per la prima volta il proprio Soprannome. Inoltre alcuni anziani ci ricordano "Nommingiusu" usati in passato....
L'idea di questo post nasce anche da una ricerca degli allievi delle Scuole Medie di Gonnostramatza ai quali và il nostro ringraziamento.
Il Video (ilbottigliaro)
ilbottigliaro
L'elenco aggiornato in ordine Alfabetico dei "Nommingiusu" Tramatzesi ( 26 Febbraio 2010)
* In Rosso"Nommingiusu" inseriti dallo Staff
* In Blu e Nero"Nommingiusu" inseriti dai Lettori ( sino al commento nr. 212 incluso )