Ed eccoci in pieno CARNEVALE, per le strade di tanti paesi Sardi impazzano le Maschere e sfilano i carri, in questi ultimi anni il recupero delle Tradizioni ha avuto una grande impennata e ogni paese ha rispolverato il proprio carnevale. Ovviamente i paesi che hanno saputo conservare le proprie maschere e che hanno resistito alle incursioni e alle influenze dall’esterno sono stati premiati da un grosso successo, sono sempre di piu’ infatti i turisti che arrivano in questo periodo per assistere ai carnevali piu’ Belli e conosciuti. La sartiglia di Oristano La sfilata dei Mammuthones a Mamoiada Sa carrela e nanti a S. Lussurgiu E ancora, i carnevali di Ottana , Bosa, Fonni, Tempio, Cagliari.
Vi porteremo in alcuni di questi carnevali e vi faremo assistere alle sfilate delle piu’ affascinanti Maschere della Sardegna... La prima testimonianza non poteva che essere quella del Carnevale a Gonnostramatza, una sfilata di 11 anni fà, organizzata in quell’ occasione dall’Oratorio.. ci si mascherava in tanti, indossando gli abiti piu’ diversi, non erano presenti CARRI o trovate sceniche come in altre occasioni, ma gruppi di maschere piu’ o meno numerosi.
Il nostro intento è comunque quello di riuscire a fare un salto ancora piu’ in la’ .... negli anni in cui a Gonnostramatza ci si mascherava da VECCHIA Donnina NERA, probabilmente per simboleggiare l’INVERNO da cacciare ormai quasi alla fine dei suoi giorni dando spazio alla nuova stagione. Ma non finiva li’ ricordiamo che fino alla fine degli anni '70 con qualche ricomparsa sporadica negli '80 si allestiva il carretto con il PUPAZZO de “CANCIOFFALLI” ( per confezionarlo si usavano gli abiti vecchi e la paglia). Posizionato nella parte posteriore del carretto c’era una botte piena di vino che veniva bevuto dai FIGURANTI e offerto ai presenti.. ma appena si svuotava si entrava in qualche cantina per il rifornimento, il ciclo proseguiva per tutta la serata... passando per tutte le vie del paese... la sfilata terminava quando il vino era ormai TUTTO BEVUTO e cominciava a fare effetto nei BACCANTI. Verso l’imbrunire, a fine sfilata, ci si riuniva nella “PASSERELLA” … e come da tradizione, veniva bruciato il PUPAZZO de CANCIOFFALLI.
Ci farebbe davvero tanto piacere ricevere qualche commento e magari qualche foto, da coloro che ricordano questo carnevale o che lo hanno vissuto in prima persona. In attesa che si costituisca un gruppo di persone che voglia far rivivere anche a Gonnostramatza questo Carnevale tradizionale gustatevi i video che vi proponiamo Sperando siano di vostro gradimento Grazie
Il Bottigliaro
La Proloco di Gonnostramatza presenta:
10° Edizione Carnevalesca
( Sabato 21 Febbraio dalle ore 15:00 )
sfilata di maschere per le strade del paese che verrà accompagnata dai Carabinieri..
quindi mamme state tranquille, e voi bambini armatevi di coriandoli e di tutto l'occorrente per divertirvi!!! E anche di tanto appetito per..
Di Miss Fantasy (del 10/02/2009 @ 22:11:18, in Libri, linkato 1228 volte)
I (s)consigli letterari di Miss Fantasy.
Questo mese vorrei proporvi un libro un po’ particolare “Il mondo delle cose senza nome” di Daniela Rossi. Una lettera d’amore di una madre al proprio figlio. “Il mondo delle cose senza nome” è la storia di Daniela e di Andrea, un bambino sordo che vive in un mondo fatto ‘di cose senza nome’. Il racconto di un incontro – scontro, l’identità incontra la diversità un conflitto che ci appare inconciliabile e quando il senso del tragico sembra avvolgere tutto e il silenzio appare assordante, il coraggio di una madre legittimerà l’esistenza del figlio. Se la legittimazione dell’altro si ha solo attraverso la reciprocità e l’atto comunicativo è il crogiolo dove le idee e le parole si mescolano fino ad avere un senso come potrà Daniela dare un senso alle parole non pronunciate e dare così la possibilità ad Andrea di ‘essere nel mondo’ (Husserl)? Due mondi che si incontrano, che si scontrano, che si imbrigliano nella rete del linguaggio che tanto svela, ma che tanto inganna. Un atto di estremo coraggio da parte di una madre che dona al proprio figlio la possibilità di esserci.
Carissimi amici, vicini e lontani, tramatzesi e non, il piovoso gennaio se ne andato, quasi spazzato via da una gelida maestralata. Sembra ieri il lontano 14 dicembre, quando, quasi timidamente, abbiamo inserito il nostro primo post in questo SPAZIO/BLOG, e abbiamo cercato, anche con il vostro importante aiuto, di raccontare, ricordare, consigliare, fotografare, filmare… quella che è la vita qui a Gonnostramatza. Ma ora vorremo provare a fare di più, vorremo provare ad emozionarci e ad emozionarvi, cosa non facile, ma tant’è…. Provate per un attimo a chiudere gli occhi e a lasciarvi andare, vi guideremo noi, portandovi un po’ a spasso, virtualmente, per il nostro amato paese… Con delle godibilissime istantanee, ogni mese puntualmente, cercheremo di focalizzare i momenti più significativi del vivere a Gonnostramatza, sperando che vengano apprezzate sia da coloro che vivono lontano, ma anche dai tramatzesi, che presi dalla sempre più difficile quotidianità, non riescono a soffermarsi su alcuni particolari che fanno di ogni paese un posto unico e indimenticabile!!!
Il Bottigliaro
Istantanee Tramatzesi
GENNARJU Castiu spantau Custu Gennarju chi m’esti passau appabas
Innoi po chi si frimmada A castiai beni Is froris de sa mendua Funti allirgus e profumaus E is margheritas accarezzàdas De su bentu estu Parrit nendi Fragaisì
Is pillonis ciccanta Logu callenti po s’accucciai E bremmi moddi de mazziai
Torru acco’ cun is arregodus Po ciccai ancora E su chi biu est ACQUA E meda Stiddius chi no bolit passai prusu
E mi furriu appabas cun su penzamentu E is pillonis si funti bobaus
Is brebeis funti scidas de chizzi E su logu est tottu arrosiau E parrint is granus de s’arrosariu.
Sa BIDDA est’ ancora DROMMIDA E deu seu currendu a sodighi’ Is disi E curridi s’acqua Commenti currianta Is brabeis in su frummi sciugu
E currinti in s’aria is linguas de su fogu de S. Antoi commenti currinti is granus de s’arrosariu me is manus de chi pregada in Prucessioni.
Su tempus est abétiosu In su sattu is Enadroxus luxentis Parint ogus de bestias afadadas.
DEUS narada de lassai Una pariga de disi limpias Po is FESTAS E is jogus de is pippius E po tottus arrostinti Sa castanja Po is picciocheddus e poi is antzianus E is boxis currint impari cun is SONUS
E serru is OGUS e seu arribau Cun su penzamentu A cussas luxis festosas De su mes’e IDAS E unu CANTU mi zerriada….
Ma est ora de torrai a partì FRIARJU esti arribau.
E’ stato realizzato da Lorenzo Cavaro, capostipite della Scuola Cagliaritana di Stampace, nel 1501 ed è l'unica opera da lui firmata. Si tratta di un retablo (dal latino "retro tabula" che significa "dietro la mensa dell'altare": i retabli sono, infatti, grandi strutture lignee che venivano disposte dietro l'altare) di medie dimensioni, olio e tempera su tavola, raffigurante nello scomparto mediano superiore la Crocifissione, in quello superiore sinistro l'Arcangelo Gabriele, in quello destro la Vergine annunciata, nello scomparto mediano inferiore la Madonna col Bambino in trono attorniata da angeli musicanti, nello scomparto inferiore sinistro San Pietro, in quello destro San Paolo. La predella, (corrispondente allo zoccolo della cornice) composta di nove pannelli, presenta il tabernacolo aggettante con la Pietà al centro. In sequenza da sinistra a destra sono raffigurati: Santa Caterina d'Alessandria, San Giorgio a cavallo, San Sebastiano, l'Addolorata, la Pietà, San Giovanni plorante, San Pantaleo, San Giuliano a cavallo (speculare al San Giorgio), Santa Lucia. I polvaroli (cornici aggettanti che proteggono il dipinto dalla caduta della polvere) sono decorati con tipici motivi rinascimentali, ed in alto al centro c'è il monogramma YHS in lettere gotiche. Le caratteristiche cornicette gotiche in legno intagliato e dorato sono ben conservate soprattutto nella predella. Il retablo è connotabile nel filone rinascimental-popolaresco che ha come precursore l'anonimo Maestro di Olzai (c'è chi pensa siano la stessa persona), Lorenzo Cavaro si distingue per il tratto naif della sua arte, con accenti di purezza ed intensità espressive. In questo retablo sono evidenti i legami con la tradizione gotico-catalana non solo nell'impianto strutturale d'insieme, ma anche nella rappresentazione statica delle figure (vedi in particolare la rigidezza delle gambe di Cristo Crocifisso), nella mancanza di plasticità degli incarnati, nello sfondo oro di alcuni pannelli della predella. Nei pannelli più grandi lo sfondo raffigura invece paesaggi o ambienti interni alla maniera rinascimentale, seppure di scarsa rilevanza prospettica.
Il retablo di Lorenzo Cavaro è custodito all'interno della Chiesa di San Michele Arc. ( Patrono di Gonnostramatza)
Testo di: Stefano Pani ( grazie da parte dello staff )
Di IlGriso (del 01/02/2009 @ 20:42:59, in Sport, linkato 3962 volte)
Ciao a tutti da "Il Griso", mi presento agli amici di questo Blog come grande appassionato di tutto ciò che riguarda il mondo dello Sport . Il mio obiettivo principale sarà quello di raccontare la storia, i successi, le curiosità e gli aneddoti che l'attività sportiva a Gonnostramatza ci ha regalato dagli inizi del secolo scorso a oggi. Sperando di far cosa gradita, Vi presenterò il mio primo contributo a questo Blog dedicato alla squadra del Cagliari Calcio.
GALATTICI!!!
Ebbene Amici, non c'era miglior modo di esordire in questo post; la Nostra Squadra, SU CASTEDDU, dopo quarantuno anni ha espugnato il campo di una delle squadre più blasonate al mondo: la Juventus. Per noi tifosi Sardi la partita con la Juventus riveste una importanza particolare e il Cagliari questa volta ha voluto premiarci. In questa partita il Cagliari è stato superiore in tutti i settori del campo: difesa attenta, centrocampo dinamico, attacco velocissimo e fulminante; non solo, il Cagliari ha mostrato di essere superiore dal punto di vista atletico e se mi permettete anche dal punto di vista tattico... insomma la perfezione. Mister Allegri dopo un avvio stentato nei risultati, ma non nel gioco, ha ormai in campo una squadra che gioca a memoria e non importa se lamenta assenze anche importanti. In questo inizio di girone di ritorno sta riscattando benissimo le prime cinque sconfitte, ma occorre ancora restare con i piedi per terra. Oggi la felicità dei tifosi Sardi è enorme come quando quarantuno anni fa Boninsegna e Riva diedero la prima grande soddisfazione spianando la strada allo storico successo del 1970. Molti di noi ricordano ancora questo avvenimento perchè forse, da quella partita molti Tramatzesi sono diventati tifosi Rossoblu a discapito appunto della Juve dell' Inter e del Milan. Un saluto a tutti gli sportivi (naturalmente anche di fede avversa) e sempre FORZA CAGLIARI.
Di Maucheddu (del 25/01/2009 @ 15:09:59, in Cucina, linkato 1872 volte)
Unu tramatzesu in cucina tutti i giorni… Oggi Vi presento un piatto semplice e adatto a questa stagione:
Linguine con Carciofi e Bottarga
Linguine con carciofi e bottarga di muggine.
Portata: Primo. Ricetta per persone: 6 Tempo di cottura: 15-20 minuti.
Ingredienti:
* 1/2 Kg di Linguine o Spaghetti. * nr. 8 carciofi. * Bottarga di muggine. * 3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva * 2 spicchi di aglio. * ½ bicchiere di vernaccia o vino bianco. * prezzemolo e sale.
Pulite i carciofi dalle foglie cercando di conservare la parte tenera vicino al cuore ed in seguito tagliateli a fettine non troppo sottili. Il mio consiglio ora è quello di metterli in un contenitore con dell'acqua e alcune gocce di succo di limone per evitare che diventino di colore scuro. Preparate in una padella larga il soffritto con l'aglio, appena si colora d'oro unite i carciofi e lasciate cuocere per due minuti a fuoco vivo. Aggiungete ora cinque cucchiaini di bottarga e un pizzico di prezzemolo finemente tritato, amalgamate il tutto, spruzzate abbondantemente con della vernaccia o del vino bianco avendo cura di lasciarlo evaporare completamente. Fate ora attenzione a non far cuocere troppo i carciofi. Una volta che gli spaghetti sono cotti versateli sulla padella e fateli saltare con tutto il condimento. Spruzzate quindi a vostro piacimento del prezzemolo fresco tritato, un po' di bottarga e all'occorrenza aggiungete un filo d'olio d'oliva.
La festa di Sant'Antonio Abate ha riscaldato, anche quest'anno, l'inverno freddo di gennaio. “Su fogadoni”, testimone immancabile, ha fatto compagnia a chi ha trascorso le sere di venerdì 16 e sabato 17 nei pressi della chiesetta del santo. L'atmosfera è sempre uguale, e proprio per questo resta unica. Il venerdì sera il rosario cantato in chiesa, poi la benedizione e la distribuzione del pane. A cena un gustoso piatto caldo di legumi offerto dal comitato, il vino, la musica dal palco, le chiacchiere tra compaesani, tra chi vive qui e chi ritorna da lontano. Poi la processione per le vie del paese la mattina del 17, il santo portato in spalla, il rosario cantato e la presenza melodica delle “launeddas”, la messa. I giochi per i bambini al pomeriggio, la pentolaccia, il tiro alla fune, ed ancora, la sera, polenta, pane, porchetta e vino per tutti. La magia delle abitudini, l'eredità di un borgo che è erede delle tradizioni dei suoi padri e dei sui nonni; questo è il senso profondo della festa, l'anima, il motivo per cui da secoli Gonnostramatza festeggia il 17 gennaio. É il sentirsi insieme a venerare il santo e a festeggiarlo nella festa civile. É tutto un ritrovarsi di quei figli della stessa comunità, dello stesso luogo geografico, delle stesse case e delle stesse campagne, di chi si incontra e magari si saluta di corsa durante la settimana, di chi durante la settimana non c'è o va di fretta. La festa di sant'Antonio Abate unisce, rallegra, passa veloce e ci da appuntamento all'anno successivo, perché come sempre l'inverno di gennaio sia meno freddo.
di Alessio Mandis ( grazie da parte dello staff ).
Questo l'intero contributo video della Festa di Sant' Antonio Abate 2009 targato "ilbottigliaro" .
Un doveroso ringraziamento ad Antonio Scano autore dei video.
Forse pochi di voi conoscono la storia di Riccardo Versari, un grande anatomista milanese che ha fatto veramente tanto per Gonnostramatza. Era un senatore del Regno oltre che il medico personale di Benito Mussolini. Aveva iniziato a frequentare il nostro paese per coltivare la sua grande passione per la caccia e se ne "innamorò" a tal punto da acquistare diversi terreni agricoli e un abitazione in paese. Vedendo lo stato di arretratezza in cui Gonnostramatza versava, si prodigò con impegno per far realizzare numerose opere pubbliche, fra le quali si ricordano gli argini del fiume, il canale coperto ("sa galleria") e altri canali minori, il ponte ("sa passerella"), la palestra… Si racconta infine che, sempre grazie al suo intervento, il paese fosse stato dotato dell'energia elettrica e del primo collegamento viario mediante pullman ("su postali") per la tratta fino al grosso centro di San Gavino. Considerando l'impegno profuso a favore di Gonnostramatza e del suo progresso, non sarebbe doveroso un maggiore gesto di riconoscimento nei suoi confronti??? A buoni intenditori poche parole!!!
In questi giorni, il paese si prepara ai festeggiamenti del 16 e 17 Gennaio in onore di Sant' Antonio Abate.
Tutta la popolazione è molto legata a questo avvenimento che inizia già dal primo pomeriggio della vigilia nel quale numerosi volontari raccolgono la legna in giro per il paese, casa per casa, destinata a formare il tradizionale falò ( " Su Fogadoi" ). Nella serata, al termine del Rosario cantato in sardo nella chiesetta di Sant' Antonio, avviene la benedizione e la distribuzione del pane. Il sacerdote dà la sua benedizione anche al falò ("Su Fogadoi") che viene quindi acceso e arderà per tutta la notte.
Nella giornata del 17, avviene la tradizionale processione del Santo per le vie del paese che si concluderà con la Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale.
Il Comitato del 2009 :
Presidente : Abis Francesco noto "Ciccio" Vice Presidente : Peis Paolo Cassiere : Sebis Antonio Segretario : Piras Pierpaolo
Il Programma Religioso:
Venerdì 16 Gennaio 2009: Ore 17,30: Rosario cantato in sardo nella chiesetta di Sant'Antonio; Ore 18,00: Benedizione del pane, dell'acqua e de "Su Fogadoi".
Sabato 17 Gennaio 2009: Ore 09,00: Santa Messa nella Chiesetta di Sant'Antonio; Ore 10,30: Processione per le vie del paese accompagnata dalle "Launeddas"; Ore 11,00: Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale.
Il Programma Civile:
Venerdì 16 Gennaio 2009: Ore 19,30: Fuochi Artificiali. Assaggio prodotti gastronomici: Fave e Ceci con cotenna di maiale e formaggio pecorino locale. Per tutta la serata vino a volontà. Ore 20,00: Serata musicale con "Sabrina" Karaoke e Musica Sarda.
Sabato 17 Gennaio 2009: Ore 15,30: Giochi a premi per ragazzi con Pentolaccia, corsa dei sacchi etc.. Ore 19,00: Assaggio prodotti gastronomici: Polenta e Porchetta. Per tutta la serata vino a volontà. Ore 20,00: Serata musicale e minifestival con "Sabrina".
Maurizio Medda da Cagliari, contribuisce al nostro "Album dei Ricordi Tramatzesi" inviandoci alcune sue vecchie foto nel nostro paese.
Il suo messaggio:
E' il lontano 1963, sono da poco trascorse le 22:00 di martedì 15 ottobre e la tranquillità di Gonnostramatza viene all'improvviso interrotta dal vagito di un neonato... Sono nato io!!! E' una grande gioia per miei genitori Salvatore e Maria , peccato che dopo appena venti giorni, lascerò il mio amato paese e andrò a vivere, per sempre a Cagliari? Ho da poco compiuto cinque anni e festeggio in allegra compagnia dei miei nonni materni Giovanni e Giuseppina il Santo Natale in attesa che arrivi Babbo Natale con i regali tanto desiderati... E' il 15 di ottobre del 1969, una giornata indimenticabile per tutta la famiglia MEDDA perchè festeggiamo alla stragrande, le nozze d'oro dei miei nonni paterni ?Tramatzesi D.O.C.? Giuseppe e Antonietta... Le vacanze tramatzesi come ogni anno sono purtroppo finite ed io e mio fratello Massimiliano, attendiamo tristemente in su xiadeddu ?il postale? che ci riporterà nella nostra casa cagliaritana... <> Noi bambini volevamo giocare, ma mio padre voleva immortalarci continuamente con la sua nuova macchina fotografica...
Tutto lo staff de "SuTramatzesu" ringrazia Maurizio Medda per averci spedito la sua testimonianza .